Questi soccorritori hanno riciclato i ganci dei reggiseni per salvare le tartarughe ferite

Il riciclo di vecchi reggiseni ha permesso di salvare moltissime tartarughe ferite al guscio, un'idea semplice ma geniale!

D’ora in avanti, se ci tenete alla salvaguardia delle tartarughe, conservate i vecchi reggiseni perché possono salvargli la vita.

Parola del Carolina Waterfowl Rescue, gruppo di salvataggio della fauna selvatica, che nella propria pagina facebook ha lanciato un appello rivolto agli utenti, invitandoli a donare gancetti di reggiseni usati.

https://www.facebook.com/cwrescue/photos/a.10152224345290063/10161786303210063/?type=3

Il gruppo ha spiegato che i gancetti possono essere riutilizzati per riparare i gusci danneggiati delle tartarughe, investite da auto, colpite da barche o tosaerba, o nella minoranza dei casi ferite da cause naturali. Basti pensare che nell’ultimo mese, in una sola settimana, il Carolina Waterfowl Rescue ha recuperato fino a 40 esemplari feriti al carapace, che sarebbero morti se non curati adeguatamente.

Ma a cosa servono nello specifico i gancetti dei reggiseni? A mantenere immobili le parti danneggiate mentre la colla si asciuga. Il tempo di guarigione successivo per il guscio fratturato varia da 6 a 8 settimane.

Un’idea davvero geniale, semplice ma efficace, che ha conquistato il mondo intero anche per merito dei media, che l’hanno fatta girare ovunque attirando l’attenzione di milioni di persone. Tant’è che il gruppo è stato letteralmente inondato di reggiseni, e oggi dichiara di non averne ulteriore bisogno, chiedendo piuttosto qualche donazione.

In ogni caso l’iniziativa, che strizza l’occhio alla buona pratica del riciclo, ha permesso di salvare moltissimi esemplari dimostrandosi vincente.

E oggi, anche se di reggiseni non ne hanno più bisogno, possiamo comunque sostenere il gruppo attraverso donazioni, sempre benvenute!

Ti potrebbe interessare anche:

Laura De Rosa

Photo Credit: Facebook

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook