Pika, il tenero animaletto che resiste ai cambiamenti climatici 

Il pika americano sta resistendo al riscaldamento globale. La buona notizia viene da un nuovo studio che mostra come queste piccole creature siano molto più resistenti del previsto, in principio si pensava infatti che non riuscissero a sopravvivere a una temperatura superiore ai 25 gradi.

Il pika americano, da cui ha preso ispirazione il personaggio dei cartoni animati Pikachu viene considerato da sempre come il termometro dell’ecosistema himalayano e viene tenuto sotto controllo nel proprio habitat naturale.

Il mammifero soffre il caldo per questo il timore era quello che il riscaldamento globale avrebbe finito per ucciderlo: costretto a sposarsi ad altitudini sempre più alte, alla fine sarebbe rimasto senza un luogo in cui vivere tranquillo.

Adesso, in un nuovo studio, i ricercatori hanno notato che i pika americani stanno reagendo bene, arrivando ad abitare territori impensabili come California, Oregon, Nevada e Utah. In pratica, quindi, riescono a vivere sia in zone umide e fredde (come è intrinseco nella loro natura), che calde e asciutte.

Il team ha scoperto che ci sono ben 2387 siti occupati dai pika e che i loro spostamenti continui non sono dovuti esclusivamente al riscaldamento globale, ma che ci sono altri fattori che influenzano queste simpatiche creature.

“Questa evidenza fornisce una nuova importante prospettiva sullo stato dei pika nel Great Basin. Essi sono in tutta la regione e questi risultati ci danno ragione di credere che la specie sia in grado di tollerare un insieme più ampio di habitat e condizioni climatiche di quanto non si intendesse in precedenza”, ha detto Connie Millar, della Pacific Southwest Research Station della US Forest Service e autrice principale dello studio.

pika americano

Millar ha poi spiegato che i pika americani potrebbero non essere gli unici animali che stanno cercando di adattarsi. “Credo che troveremo altri piccoli mammiferi in grado di tollerare i cambiamenti climatici”.

I pika sono facili da monitorare perché vivono di giorno, sono piccoli mammiferi facilmente identificabili, diversamente da quelli notturni che non lasciano traccia del loro passaggio. “Conoscere i loro spostamenti è fondamentale per la conservazione”.

“L’obiettivo è quello di proteggere la specie dagli effetti del clima. Se gli studi suggeriscono che una specie reagisce bene e non è più a rischio, allora possiamo focalizzare l’attenzione su altre che hanno bisogno del nostro sostegno. Per i pika si era anche discusso sulla possibilità di una migrazione assistita, ma questa strategia di conservazione è altamente controversa e comporta la considerazione di potenziali rischi. Credo che le nostre scoperte allentino le preoccupazioni per l’utilizzo della migrazione assistita nel Great Basin”, ha concluso Millar.

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