Sai cosa c’è dietro la pesca del polpo? L’indagine che ha alzato il velo su questa crudele pratica

La pesca dei polpi è una tradizione violenta sempre più diffusa in Italia. Lo svela l’ultima indagine di Essere Animali che è dedicata proprio a questo fenomeno ancora poco conosciuto. Il team investigativo dell’associazione ha documentato la pesca tradizionale del polpo, una pratica che sta aumentando nei mari italiani.

La pesca dei polpi è una tradizione violenta sempre più diffusa in Italia.

Ad alzare il velo di questa pratica è stata un’indagine di Essere Animali del 2016: il team investigativo dell’associazione ha documentato per la prima volta la pesca tradizionale del polpo, una pratica che sta aumentando nei mari italiani e non solo.

La pesca del polpo sta causando morte e sofferenza per milioni di animali che la scienza oggi considera intelligenti e dotati di capacità incredibili. Ma ad oggi nessuna legge tutela i polpi e che non esistono divieti o restrizioni per la loro pesca.

Sono intelligenti, coscienti di sé e di ciò che accade attorno a loro, al punto che quando vengono pescati cercano di fuggire dalla barca e i pescatori devono subito stordirli con metodi che però sono improvvisati, condannando questi animali ad una lenta agonia – ha spiegato l’associazione parlando della pesca dei polpi.

I polpi sono intelligenti e sono in grado di risolvere problemi complessi. Infatti alcuni studi hanno dimostrato che i polpi sanno orientarsi in un labirinto o aprire contenitori, anche quelli con chiusura “a prova di bambino”, ricordando le soluzioni e dimostrando un’ottima memoria.

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In Italia la pesca dei polpi viene praticata tutto l’anno. Non esistono limiti sul numero di animali che possono essere pescati e nemmeno sulle loro dimensioni. Secondo l’etologo Jonathan Balcombe, uno dei massimi conoscitori di questa specie, la pesca dei polpi usa metodi inumani.

Come tutti i pesci anche i polpi uccisi a scopo alimentare sono meno tutelati dalle leggi e sono sottoposti a violenze che, se fossero esercitate su animali di altre specie, ci farebbero inorridire – ha sottolineato Essere Animali.

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Il consumo di polpo in Italia ha una range che varia da 1,5 a 5,1 kg pro capite all’anno. La maggior parte di questi animali viene pescata nei mari di Marocco, Spagna e Senegal: 47 mila tonnellate di polpi, milioni di loro, sono catturati dai pescherecci con reti a strascico e la loro carne viene poi venduta prevalentemente congelata. Altre 3.000 tonnellate di polpi sono pescati in Italia, principalmente in Sardegna dove la pesca di questi animali ha rappresentato il 34,4% del totale e in Puglia, Campania, Toscana, Sicilia con percentuali attorno al 20%.

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Con quell’indagine l’associazione ha messo in luce la violenta realtà della pesca dei polpi, con l’invito finale a lasciare i polpi liberi di vivere nelle acque del mare.

L’invito è quello di riconsiderare la propria alimentazione e a preparare piatti veg al sapore di mare, senza polpi e senza pesce. Qui il ricettario da scaricare.

Marta Albè

Fonte foto: Essere Animali

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