Si chiude il 2020, l’anno terribile che ci lascia un Pianeta ancora più ferito e fragile (e non solo per il Covid)

Anche per la terra e gli animali il 2020 è stato un anno difficile. Tanti gli eventi che ci ricordano l'urgenza di prenderci cura del pianeta

Il 2020 è stato un anno per certi versi imprevedibile (vedi pandemia) ma, allo stesso tempo, ha confermato cose che già sapevamo, mettendo davanti agli occhi di tutti la pesante crisi ecologica che stiamo vivendo. Una serie di eventi, fin da gennaio scorso, ci hanno ricordato quanto sia drammatica la situazione del nostro pianeta e che la responsabilità di quanto sta accadendo è nostra.

L’anno che sta per concludersi è stato difficile non solo perché ha messo a dura prova le nostre abitudini e la nostra salute, ma anche perché ci ha mostrato una terra sempre più ferita e in pericolo. I cambiamenti climatici e le azioni sconsiderate dell’uomo hanno portato ad una serie di drammatici avvenimenti che hanno reso il 2020 davvero impossibile da dimenticare.

Potremmo sintetizzarli così (e probabilmente l’elenco non è esaustivo).

Incendi in Australia

A gennaio, l’anno inizia nel peggiore dei modi: una serie di devastanti incendi hanno colpito l’Australia distruggendo ettari di verde e uccidendo miliardi di animali.  Le immagini dei koala e dei canguri feriti o morti a causa delle fiamme hanno generato dolore e sconforto in tutto il mondo e tante sono state le iniziative per cercare di aiutare la popolazione e gli animali provati dagli incendi che sono durati per circa 8 mesi! Ancora dopo quasi un anno si continuano a contare e studiare le conseguenze di quanto accaduto.

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Deforestazione

La deforestazione ha raggiunto ormai livelli record. Un nuovo studio ha evidenziato come, negli ultimi 18 anni, l’8% della verde e rigogliosa Amazzonia sia andata perduta, parliamo di un’area grande come tutta la Spagna! Nella foresta non sono mancati, come di consueto, gli incendi, che hanno devastato ettari ed ettari. Si sperava che la pandemia da coronavirus contribuisse almeno ad invertire questo trend di distruzione, ma non è andata affatto così e la deforestazione in Amazzonia è, ad oggi, fuori controllo.

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Inquinamento

Dopo un breve attimo di respiro, dovuto alle restrizioni del lockdown, la terra ha ripreso a soffrire un inquinamento record. E non solo in India o in Cina, pensate che nel 2020 l’Italia si è confermata essere uno dei luoghi più inquinati in Europa. L’inquinamento, tra l’altro, si è dimostrato essere anche un fattore di rischio pesante per contrarre il Covid-19 in maniera più severa.

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Caldo record

Il 2020 è stato anche un anno record per le temperature, sempre più calde. Un problema che ci ricorda quanto sia importante e urgente agire subito contro i cambiamenti climatici. Caldo record si è registrato persino in Antartide dove la temperatura, per la prima volta, ha raggiunto i 18.3°.

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©Vadim Sadovski/Shutterstock

Scioglimento dei ghiacciai

Direttamente collegato al punto precedente vi è il problema dello scioglimento dei ghiacciai. I paesaggi artici, prima completamente ricoperti di bianco, ora iniziano a diventare sempre più verdi e, in questo caso, non è affatto una buona notizia. Le temperature sempre più calde, stanno favorendo la diffusione di una insolita vegetazione e parallelamente agli scioglimenti  vi è anche il fatto che nuovo ghiaccio non è andato proprio a formarsi (ed è la prima volta della storia).

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Invasione di cavallette

Nel 2020 c’è stata la peggiore invasione di cavallette del secolo che ha messo a dura prova diverse zone dell’Africa. Le locuste hanno devastato raccolti e vegetazione, divorando in un solo giorno una quantità di cibo utile a sfamare 90 milioni di persone. Un problema che ha poi colpito anche il Sud America e  persino la nostra Sardegna.

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Commercio animali selvatici e pandemia

Il commercio di animali selvatici, spesso illegale, è continuato indisturbato nel 2020 e gli effetti indiretti di questa pratica li abbiamo vissuti sulla nostra pelle. La pandemia sembra infatti essere partita proprio dai mercati umidi di Wuhan, in Cina, luoghi dove si commerciano animali di ogni genere, tra l’altro in condizioni igieniche discutibili.

Quanto accaduto in seguito lo conosciamo tutti bene, ma quello che dovremmo imparare dal periodo che stiamo vivendo è che permettere ancora lo sfruttamento animale non è solo contrario a qualsiasi etica ma è anche estremamente pericoloso per la nostra salute.

Il problema del commercio illegale di animali selvatici riguarda anche l’Europa e l’Italia ma il nostro paese, proprio pochi giorni fa, ha deciso di vietare il commercio e l’importazione di animali selvatici ed esotici.

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Inquinamento causato dalle mascherine

La pandemia ha portato con sé anche devastanti effetti sul piano ambientale, primo tra tutti l’inquinamento dovuto alle mascherine usa e getta. Questi rifiuti, finiti in ogni dove, soprattutto nel mare, si sono accumulati sulle spiagge mettendo a rischio la salute degli animali che possono ingerirli o finirvi incastrati. Vi è poi l’effetto dannoso delle particelle di microplastica e nanoplastica con cui sono realizzate le mascherine, che inquineranno le acque a lungo, finendo nella catena alimentare.

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@OceansAsia

Estinzione di specie

Anche il 2020 annovera nuove specie estinte. 31, secondo la Lista Rossa redatta dall’International Union for Conservation of Nature (IUCN), autorità mondiale sullo stato della diversità biologica delle specie. A scomparire sono state 3  rane dell’America centrale, lo squalo perduto (Carcharhinus obsoletus), e molti pesci d’acqua dolce delle Filippine. A rischio anche tutti i delfini d’acqua dolce.

Ma le previsioni per il futuro sono ben peggiori: nei prossimi 50 anni potremmo veder estinguere un terzo delle specie vegetali e animali.

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Sversamento di combustibili fossili

Tanti, troppi gli sversamenti di combustibili fossili che si sono verificati un po’ in tutto il mondo nel corso del 2020. Il più eclatante è stato quello avvenuto nelle isole Mauritius ad agosto quando una nave, incagliata in una scogliera, ha riversato in mare tonnellate di carburante. Un vero e proprio disastro ecologico. Altri grossi sversamenti si sono verificati negli Usa e nelle Filippine.

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©Collectif Eco-Sud

Pesticidi

I pesticidi (non solo glifosato), continuano a contaminare la nostra terra e i cibi che portiamo in tavola. Un problema che riguarda da vicino anche l’Italia dato che, secondo il dossier di Legambiente Stop Pesticidi 2020, oltre il 70% della frutta che finisce sulle nostre tavole è contaminata da queste sostanze chimiche. Un rischio per la nostra salute ma anche per l’ambiente e gli animali (pensiamo ad esempio ai neonicotinoidi tanto pericolosi per le api). L’Europa non sta facendo ancora abbastanza per arginare la situazione.

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Acqua quotata in borsa

E dulcis in fundo, si fa per dire, il 2020 sarà ricordato anche come l’anno in cui l’acqua è stata quotata in borsa. Il suo prezzo dunque oscillerà come accade alle materie prime come l’oro. Un bene prezioso ma sempre più raro che rischia quindi di diventare preda di speculazioni intollerabili, considerando che si tratta per noi di un bene di vitale importanza.

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Quello che dovremmo capire, ora prima che sia troppo tardi, è che la nostra salute dipende anche da come trattiamo il pianeta e che le conseguenze di tutte le nostre azioni sbagliate ci stanno tornando indietro come un boomerang.

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