L’insolito filtro nella bocca delle mante che può aiutarci contro le microplastiche

Riescono a rimanere a lungo con la bocca spalancata, ingerendo acqua e plancton e filtrando le sostanze che entrano nel loro organismo. Queste stupefacenti capacità delle mante sono state oggetto di studio da parte di un gruppo di scienziati, secondo i quali possiamo prendere come esempio questi splendidi animali marini per combattere le microplastiche

Riescono a rimanere a lungo con la bocca spalancata, ingerendo acqua e plancton e filtrando le sostanze che entrano nel loro organismo. Queste stupefacenti capacità delle mante sono state oggetto di studio da parte di un gruppo di scienziati, secondo i quali possiamo prendere come esempio questi splendidi animali marini per combattere le microplastiche.

Con un’apertura alare di circa 5 metri, le mante sono giganti carismatici del mare. Eppure questo enorme pesce, che può pesare centinaia di chili, non insegue e morde la preda ma ingurgita enormi quantità di plancton, molto più piccolo della punta di una matita, usando le branchie per filtrare il cibo.

A cercare di carpirne i segreti è stato Raj Divi, studente di biologia della California State University di Fullerton che insieme al prof. Misty Paig-Tran ha scoperto come funziona il sistema di filtrazione di questo animale marino.

Secondo lo studio, i filtri presenti nella bocca possono far passare rapidamente grandi volumi di particelle dall’acqua senza intasarsi. Divi, che ha conseguito una laurea in bioingegneria, ha studiato il modo di applicare le soluzioni offerte dalla biologia marina ai problemi pratici umani.

Per la sua tesi, ha progettato una serie di esperimenti di laboratorio per simulare le condizioni fisiche delle bocche delle mante e delle loro branchie durante il pasto. Ha utilizzato anche una stampante 3D per creare modelli fisici dei filtri.

Studiare il modo in cui le mante filtrano grandi quantità di acqua ricca di particelle senza intasarsi significa essere in grado di progettare un sistema per filtrare l’acqua in aree remote a minor costo. Ciò potrebbe portare a meno malattie infettive o ancora a filtrare le microplastiche dall’oceano in modo efficiente usando gli stessi meccanismi”, ha detto Divi.

Finora si pensava che le mante usassero un filtro simile a uno scolapasta, dove le particelle rimanevano intrappolate lasciando passare solo l’acqua. Ma lo studio ha rivelato questa idea non è nemmeno lontanamente simile a come le mante filtrano il cibo.

filtri mante

Secondo quanto osservato dai ricercatori, infatti, esse riescono in un’impresa veramente difficile creando quello che è stato definito un” filtro per rimbalzo”: le particelle entrano in bocca, poi rimbalzano dalla superficie del filtro e tornano verso l’esofago, mentre l’acqua prende un percorso diverso ed esce dalle fessure branchiali. Un sistema sofisticato.

“Le mante hanno un apparato di filtraggio altamente specializzato che non assomiglia ad sistemi di filtrazione. È notevole da un punto di vista ingegneristico“, ha detto Paig-Tran.

Questi pesci possono catturare particelle addirittura più piccole dei pori nei loro filtri.

La Natura non finirà mai di stupirci.

Lo studio è stato pubblicato su Science Advances.

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Francesca Mancuso

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