Kiara: il primo esemplare al mondo di leo-ligre. In gabbia

Questa stupenda e dolcissima piccola creatura si chiama Kiara. E non è speciale solo per la tenerezza che ispira, ma perché è il primo esemplare di "leo-ligre", o "liliger", venuto al mondo. È nata, cioè, da un incrocio tra un leone, Sam, e una ligre femmina, Zita, a sua volta frutto di un accoppiamento tra una tigre indiana e un maschio di leone africano.

Questa stupenda e dolcissima piccola creatura si chiama Kiara. E non è speciale solo per la tenerezza che ispira, ma perché è il primo esemplare di “leo-ligre”, o “liliger”, venuto al mondo. È nata, cioè, da un incrocio tra un leone, Sam, e una ligre femmina, Zita, a sua volta frutto di un accoppiamento tra una tigre indiana e un maschio di leone africano.

Kiara è ancora troppo piccola per presentare particolari caratteristiche fisiche, a differenza della sua enorme mamma, nata nel 2004 nello stesso zoo. La ligre, infatti, cresce di più di leoni e tigri, con alcuni esemplari maschi che possono raggiungere i 3.65 metri di lunghezza e i 450 chilogrammi di peso (le tigri siberiane e le tigri del Bengala non superano i 3,2- 3,3 metri di lunghezza e i 280-300 chilogrammi di peso).

zita

Ovviamente tutto è accaduto all’interno delle sbarre di ferro di uno zoo, quello di Kemerovo, nei pressi di Novosibirsk, in Siberia. In natura questo evento difficilmente si sarebbe potuto verificare, basti considerare i diversi habitat in cui vivono questi animali, mentre in questo caso la stretta vicinanza tra le diverse specie, che convivevano da tempo nella stessa gabbia a causa di un sovraffollamento della struttura, ha permesso il concepimento della piccola Kiara. Con tanta gioia dei giardini zoologici del mondo, che su questo tipo di nascite ibride lucrano tantissimo.

Kiara, che è nata nel mese di Agosto, è attualmente alimentata da una gatta domestica perché la sua madre biologica non ha latte a sufficienza. Secondo Roza Solovyova, membro della Zoo di Novosibirsk, l’animale è in buona salute, ma bisognerà attendere l’inizio di ottobre per farle visita nella struttura, dove, sotto gli occhi di curiosi e appassionati, passerà un’intera vita senza sapere cosa sia la libertà, diventando l’ennesimo esemplare prigioniero della razza umana.

Roberta Ragni

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook