Sì, l’orso Juan Carrito è stato catturato, ma l’Abruzzo dà una bellissima lezione al Trentino (ancora una volta)

L'orso golosone che si era "trasferito" a Roccaraso è stato catturato e sarà presto rimesso in libertà nel Parco nazionale dell'Abruzzo

L’orso golosone che da qualche tempo si era “trasferito” a Roccaraso è stato catturato e sarà presto rimesso in libertà nel Parco nazionale dell’Abruzzo

Proprio qualche ora fa vi avevamo parlato di Juan Carrito, l’orso marsicano “golosone” che si aggirava per le strade di Roccaraso (L’Aquila) svaligiando negozi e pasticcerie alla ricerca di qualcosa da mangiare. Per provare ad allontanare l’animale dal centro abitato ed impedirgli di far male alle persone, l’associazione animalista Salviamo l’orso aveva diffuso un vademecum con alcune linee guida per la popolazione locale, chiedendo per esempio di non lasciare cibo fuori dalla porta di casa in modo da non far avvicinare l’orso alle abitazioni.

A partire dalle 8 di questa mattina, visto il suo rifiuto a lasciare spontaneamente il centro abitato, sono iniziate le operazioni di recupero della Guardia Forestale per provare a catturare Juan Carrito e allontanarlo in maniera forzata da Roccaraso. L’orso, già munito di radiocollare, è stato intercettato, narcotizzato con un proiettile imbevuto di sonnifero e catturato. Non si tratta di una notizia tragica per l’orso, anzi: diversamente da quanto accaduto all’orso Papillon, narcotizzato e rinchiuso a vita in una struttura a sud di Trento pur non avendo mai fatto del male a nessuno, Juan sarà trasferito in elicottero fra i boschi del Parco Nazionale d’Abruzzo, un habitat certamente più consono rispetto al paesino dove viveva ormai da qualche settimana. Una volta completato il trasferimento, per Juan inizierà un programma di rieducazione all’ambiente naturale nella Marsica, dove sarà libero di scorrazzare e di esprimere la sua vera natura senza fare del male a nessuno.

(Leggi anche: A Roccaraso l’orso golosone Juan Carrito è entrato in pasticceria e si è mangiato tutti i biscotti)

Sulla cattura ed il reinserimento in natura di Juan Carrito abbiamo ascoltato Massimo Vitturi, responsabile nazionale LAV animali selvatici:

Per quanto la cattura incida sulla vita dell’animale, le zone urbanizzate non sono casa dell’orso – ci ha spiegato. – Ben venga, quindi, uno spostamento in aree più selvatiche e più adatte. Questo trasferimento tutela l’animale stesso per rieducarlo alla vita selvatica: le pasticcerie non sono il suo posto. Quanto è stato fatto a Roccaraso deve diventare un esempio per l’amministrazione provinciale di Trento, che non ha mai previsto lo spostamento forzato degli animali selvatici adducendo come scusa il fatto che questi sarebbero tornati spontaneamente al luogo di origine. Un altro modo è possibile, basta volerlo e cercarlo.

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Fonte: LAV

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