Green Hill: liberi tutti. Consegnati gli ultimi 200 cani, 35 fattrici e 170 cuccioli

Green Hill. Finalmente liberi tutti. Il 20 e il 21 settembre LAV e Legambiente, custodi giudiziari dei beagle dell'allevamento di animali per la vivisezione di Montichiari (Brescia), concluderanno le operazioni di affido dei cani posti sotto sequestro probatorio il 18 luglio scorso. Saranno così 2639, cioè tutti, i detenuti di Green Hill che riceveranno una nuova vita.

Green Hill. Finalmente liberi tutti. Il 20 e il 21 settembre LAV e Legambiente, custodi giudiziari dei beagle dell’allevamento di animali per la vivisezione di Montichiari (Brescia), concluderanno le operazioni di affido dei cani posti sotto sequestro probatorio il 18 luglio scorso. Saranno così 2639, cioè tutti, i detenuti di Green Hill che riceveranno una nuova vita.

Dalle 9 del mattino di oggi, gli operatori del Corpo Forestale stanno infatti provvedendo a consegnare gli ultimi 200 cani, 35 fattrici e circa 170 cuccioli, ai rappresentanti di Lav e Legambiente, che a loro volta li affideranno ad altre associazioni che si sono rese disponibili a completar l’affido ai cittadini. Finisce, quindi, centrando l’obiettivo prefisso l’operazione di liberazione di questi animali destinati ai laboratori di mezzo mondo, un successo che sarà festeggiato da affidatari, LAV e Legambiente con un “Liberation party”, accompagnato da una mostra fotografica e un punto informativo sulla campagna SOS Green Hill, domani sera presso la Cascina Parco Gallo, in Via Cefalonia a Brescia.

Gli animali, è bene ricordarlo, rimangono però solo in affido alle famiglie che si sono offerte di ospitarli e amarli, speranzosi di ottenere una futura possibilità di adozione a tutti gli effetti. Green Hill aveva già tentato di impugnare il provvedimento di sequestro imposto dal Tribunale del Riesame di Brescia, senza riuscirci in pieno: se l’allevamento era stato infatti dissequestrato, i cani, per fortuna, no.

Intanto, Mercoledì pomeriggio il comitato Fermare Green Hill e Montichiari contro Green Hill, all’urlo “complici di Green Hill”, hanno allestito un presidio davanti all’Asl di Brescia, per chiedere delucidazioni in merito alle ispezioni fatte all’interno dell’allevamento lager e sollecitare una presa di posizione. L’azienda sanitaria, dal canto suo, respinge ogni accusa, ricordando invece di aver già provveduto in due circostanze (una prima volta il 13 luglio 2010, l’altra il 1° febbraio 2011) a richiedere formalmente al sindaco di Montichiari, Elena Zanola, la revoca dell’autorizzazione per l’esercizio dell’attività di stabilimento fornitore all’allevamento.

Si festeggia quindi il successo di una battaglia, ma non ancora quello di una guerra, che si prospetta come dura, lunga e sfiancante.

«Auspico che la consegna alle famiglie affidatarie degli ultimi tre beagle liberati da Green Hill sia un incentivo per i senatori a procedere con l’approvazione dell’articolo 14 delle Legge Comunitaria, nella versione già approvata dalla Camera con un’ampia maggioranza trasversale» dichiara la presidente nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi, che questa mattina ha partecipato alla conclusione delle operazioni di affidamento dei beagle. «Mi auguro pertanto che i nostri senatori seguano l’esempio del presidente Schfiani, che ringrazio per l’impegno profuso su questo fronte, e si rendano portavoce di quel forte sentimento “anti-vivisezionista”, molto diffuso, come dimostrano i fatti di questi ultimi mesi, non solo tra la stragrande maggioranza degli italiani ma tra le stesse forze politiche. È ora di chiudere, senza se e senza ma, gli allevamenti di animali destinati alla sperimentazione»

Una guerra che ora si combatte anche dall’altra parte delle Alpi: dalla Francia arriva la notizia che il prossimo 6 ottobre l’associazione Respect Animal organizzerà una manifestazione a Lione davanti alla società Marshall Europe, cui appartiene l’allevamento Green Hill, mentre l’ 8 settembre scorso si è tenuta una manifestazione a Mézilles (Yonne), sede di un altro grande allevamento di beagle destinati alla sperimentazione animale.

Roberta Ragni

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