Nel mondo sono rimaste solo 3890 tigri, se continuiamo così a breve non ci saranno più

Oggi è la giornata mondiale della tigre, occasione per riaccendere i riflettori sul declino di questa specie e chiedere politiche contro il bracconaggio

Oggi si celebra la Giornata mondiale della tigre, specie la cui popolazione sta subendo un declino che sembra inarrestabile: restano infatti solo 3890 esemplari su tutto il Pianeta, a fronte dei 100mila presenti in natura all’inizio del secolo. Attualmente le tigri sono presenti in tredici Paesi con un calo della popolazione del 97% rispetto a un secolo fa.

Le tigri sono minacciate prevalentemente dal bracconaggio, alimentato dalla domanda di pelli e altre parti del corpo tra cui ossa, denti e organi interni utilizzati per produrre medicinali. Questi bellissimi felini sono infatti oggetto di credenze popolari basate sulla medicina tradizionale cinese, che attribuiscono all’animale proprietà curative. Il business legato al bracconaggio frutta oltre 20 miliardi di dollari l’anno e la caccia illegale è in continua crescita.

Il bracconaggio non è legato solo al commercio di parti del corpo dell’animale, ma anche a favorire attività umane come l’allevamento.

Un recente rapporto del WWF  “The Way of the Tiger” ha inoltre dimostrato una relazione tra bracconaggio e attacchi delle tigri verso gli uomini: il 57% degli attacchi è opera di esemplari feriti da trappole o da colpi di arma da fuoco, mentre il 22% avviene perché le tigri sono debilitate a causa della mancanza di risorse alimentari.

La presenza dei bracconieri nell’habitat delle tigri aumenta quindi anche il conflitto tra questi animali e l’uomo, innescando un circolo vizioso che provoca ulteriori diminuzioni degli esemplari.

Solo pochi paesi tra cui l’India e il Nepal hanno avviato politiche per contrastare il commercio illegale delle tigri: in India si trovano infatti 2226 e gli sforzi del Nepal hanno portato a un aumento degli esemplari pari al 19% dal 2013 ad oggi. Nel resto del continente asiatico, invece, la caccia e la deforestazione minacciano sempre di più la specie.

Diverse organizzazioni hanno dato vita a progetti per pattugliare i territori e aumentare i controlli contro il bracconaggio, come l’iniziativa SMART (Spatial Monitoring and Reporting Tool) e la piattaforma composta da membri del WWF Asia Poaching Prevention Working Group (APPWG).

Il WWF ha tra i suoi obiettivi quello raddoppiare il numero di tigri entro il 2022, aumentando gli investimenti per la conservazione della specie e l’efficienza della lotta al bracconaggio anche attraverso la pressione sui governi dei Paesi che ospitano i pochi esemplari rimasti.

Il senso della Giornata mondiale della tigre che si celebra ogni 29 di luglio è quello di accendere i riflettori sulla drammatica situazione di questa specie e di rilanciare la sfida per salvarla, chiedendo la collaborazione e l’impegno delle organizzazioni e soprattutto dei governi dei Paesi coinvolti.

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Tatiana Maselli

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