Eurospin, basta uova di galline allevate in gabbia (VIDEO e PETIZIONE)

Animal Equality lancia una petizione per chiedere a Eurospin di smettere di utilizzare uova di galline allevate in gabbia.

Eurospin e uova di galline allevate in gabbia. Da dove provengono le uova vendute da uno dei più grandi discount italiani? Ebbene, arrivano da galline che vivono rinchiuse in gabbie in condizioni terribili.

Mentre aziende concorrenti come Coop e Lidl si sono già impegnate almeno a smettere di usare uova provenienti da galline allevate in gabbia, Eurospin si rifiuta di farlo. È per questo che Animal Equality lancia una petizione per chiedere all’azienda di smettere di utilizzare uova di galline allevate in gabbia.

Già nei giorni scorsi l’Associazione animalista aveva posto in evidenza la grave verità che sta dietro alla produzione di uova. Video e immagini shock avevano mostrato cosa accade nell’industria delle uova e rivelato le tremende condizioni di vita per le galline ovaiole del nostro Paese.

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Ora, con un nuovo sconcertante video (vedi sotto), intitolato – non a caso – “Eurospin, la spesa crudele”, Animal Equality denuncia ancora una volta l’uso delle gabbie nella produzione di uova, una delle peggiori forme di crudeltà nei confronti degli animali allevati a scopo alimentare.

Altre aziende stanno cominciando a muovere i primi passi verso la vendita di uova provenienti da allevamenti diversi, ma il processo è così lento da sconfortare. In anni di indagini e denunce non è cambiato quasi nulla e il perché è presto detto: cosa volete che importi alle aziende se non la produzione e il profitto?

Galline allevamenti

Galline

Cosa succede in queste gabbie?

Le galline sono stipate in spazi così piccoli da non riuscire nemmeno a spiegare le ali. Costrette a camminare su un pavimento di rete metallica che ferisce loro le zampe e provoca malformazioni dolorose, vivono in condizioni di sporcizia e di estrema privazione di libertà tali da essere soggette a forte stress, che si esprime sotto forma di cannibalismo e di gravi patologie come la perdita delle piume e l’abbassamento della cresta.

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Quelle malate muoiono in una lenta agonia, perché non ricevono cure veterinarie adeguate e i loro corpi, una volta morte, vengono lasciati nelle gabbie stesse a decomporsi, proprio laddove gli esemplari ancora vivi continuano a deporre uova destinate al consumo. Questo costituisce un trauma per le galline ed un rischio per i consumatori.

Cosa possiamo fare noi nel nostro piccolo?

Smettere di acquistare uova provenienti dagli allevamenti intensivi, stare attenti alle condizioni delle galline ovaiole, anche negli allevamenti biologici, che non sempre sono i migliori.

Facciamo, allora, attenzione alla spesa e rivolgiamoci a un piccolo contadino di fiducia.

Fitmiamo qui la petizione per chiedere a Romano Mion, Amministratore Delegato di Eurospin, di smettere di utilizzare uova di galline allevate in gabbia.

Germana Carillo

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