Chiusura definitiva degli allevamenti di visoni e riconversione delle aziende: le richieste del nuovo emendamento

È giunto il momento di chiudere per sempre gli allevamenti di animali da pelliccia e riconvertire le aziende. A chiederlo un nuovo emendamento

Chiudere per sempre, entro sei mesi, tutti gli allevamenti di visoni e altri animali da pelliccia ancora attivi in Italia, favorendo la riconversione delle aziende. A chiederlo è un nuovo emendamento alla Legge di Bilancio, depositato ieri dall’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali.

Il testo dell’emendamento prevede indennizzi e contributi alle imprese in base al numero degli animali ancora presenti, al fatturato dell’ultimo ciclo produttivo e alle spese sostenute per la demolizione o la riconversione degli impianti; inoltre suggerisce una corsia preferenziale per l’assegnazione di parte (5 milioni di euro) dei fondi del PNRR destinati all’agrivoltaico.

Al momento nel nostro Paese le attività degli allevamenti di visoni sono sospese, come stabilito da un’ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza (volta a limitare i rischi legati al Covid mutato, che ha portato all’abbattimento di migliaia di esemplari). Gli impianti resteranno chiusi fino al 31 dicembre 2021 e dopo questa data potrebbero riaprire regolarmente. Ma le associazioni ambientaliste e animaliste del nostro Paese – tra cui Humane Society International Italia e la LAV (Lega Anti Vivisezione) non ci stanno e da tempo stanno portando avanti una battaglia per fermare per sempre queste attività incompatibili con il benessere animale, eticamente inaccettabili e pericolose anche per la salute umana (oltre che per l’ambiente). 

Ci troviamo davanti a un’occasione storica per relegare definitivamente al passato l’allevamento e l’uccisione di animali per produrre pellicce, colletti, pompon e altri capi o accessori frutto di crudeltà, di cui nessuno ha più bisogno e la cui domanda è in costante calo. – ha commentato Martina Pluda, Direttrice per l’Italia di Humane Society International – Da anni HSI si batte, anche a livello internazionale, per la chiusura degli allevamenti di animali da pelliccia, documentando ciò che avviene al loro interno, dialogando con gli attori del settore e offrendo soluzioni concrete come quelle contenute nello studio che abbiamo pubblicato, punto di partenza per l’emendamento presentato.

Tanti Paesi Ue hanno già vietato gli allevamenti di visoni, cosa aspetta l’Italia?

Diversi Paesi europei, tra cui Francia e Irlanda, hanno già deciso di chiudere definitivamente questi lager per animali. Finalmente, però, qualcosa sembra muoversi anche in Italia. Ieri il testo dell’emendamento è stato definito nei dettagli e depositato e a breve sarà pubblicato sulla pagina internet del Senato. L’emendamento prevede l’immediato divieto di riproduzione per gli animali da pelliccia ancora presenti negli allevamenti e la chiusura degli stessi entro il 30 giugno 2022.

Già 19 Paesi europei hanno posto fine alla vergogna degli allevamenti da animali da pelliccia, da ultimo Irlanda e Francia hanno eliminato così, alla radice, il rischio che questi stabilimenti, potenziali serbatoi del virus SARS-Cov-2, rappresentano per la salute pubblica nel pieno della pandemia. – sottolinea la senatrice Loredana De Petris (vicepresidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali) —Proprio perché “non è finita”, e purtroppo ce lo confermano le cronache di tutti i giorni, anche noi in Italia dobbiamo muoverci rapidamente, e senza esitazioni, nella stessa direzione dei nostri partner. Grazie al lavoro dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, il Parlamento italiano ha l’opportunità di mettersi al passo. Le forze politiche siano responsabili e facciano la scelta giusta.

Se vogliamo davvero parlare di transizione ecologica nel nostro Paese non possiamo più accettare che restino attivi gli allevamenti di animali da pelliccia. 

Ovunque si parla di transizione ecologica, di svolta ambientalista, di rispetto per la natura e gli animali: concetti e principi che presto otterranno un riconoscimento formale anche nella nostra Costituzione. – fa notare l’onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente e dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali – A maggior ragione è impensabile perpetuare la sofferenza di animali nati per correre in libertà, ma costretti ad una vita che non è vita e destinati ad una morte orribile, solo per lucro e vanità. Chiudere definitivamente gli allevamenti di visoni è etico, auspicabile per la salute umana, responsabile nei confronti dell’ambiente e sostanzialmente indifferente per la nostra economia. 

L’Italia non più rimandare. Gli allevamenti di visoni e altri animali da pelliccia non sono degni di un Paese che si definisce civile. 

Fonte: HSI

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