La cornacchia Giada ha un nuovo becco grazie alla stampa 3D

Mesi fa era stata ritrovata priva del becco superiore a causa di un trauma. È la sfortunata cornacchia Giada. La sua storia però si è conclusa con un lieto fine. Grazie alla stampa 3D è stato possibile ricostruire la parte mancante del becco, permettendole di avere una vita normale

Mesi fa era stata ritrovata priva del becco superiore a causa di un trauma. È la sfortunata cornacchia Giada. La sua storia però si è conclusa con un lieto fine. Grazie alla stampa 3D è stato possibile ricostruire la parte mancante del becco, permettendole di avere una vita normale.

Giada era stata trovata circa un anno fa da due volontari della Leal, Lega Antivivisezionista, Andrea Sinesi ed Elena Busi. La mancanza del becco superiore le avrebbe impedito di sopravvivere in natura e di alimentarsi correttamente.

Dopo averla salvata da morte certa, Andrea ed Elena l’hanno accolta e curata. La piccola cornacchia è stata sottoposta a varie visite, fino a quando i due volontari sono riusciti a trovare un veterinario esperto in ricostruzioni.

La Lega si era messa in moto attivando una raccolta fondi per affrontare le spese della costosa e complessa ricostruzione del becco. E oggi Giada (che in realtà è un esemplare maschio) è tornata ad avere il becco.

Non un becco qualunque ma la prima protesi di questo tipo stampata in 3D in Italia.

“Non è stato semplice perché si sono dovuti rispettare i tempi di un iter complesso fatto di tante visite, consulti, esami e valutazioni, un impegnativo lavoro d’equipe dello staff dell’Ospedale Veterinario San Francesco di Milano, che ringraziamo tantissimo per aver realizzato la TAC per i modellisi legge sul sito della LEAL.

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Dal 29 aprile Giada ha di nuovo un becco, può mangiare da sola e tornare a vivere in maniera autonoma. E tutto grazie all’aiuto dei due volontari che l’hanno salvata e di chi ha contribuito al delicato intervento.

Francesca Mancuso

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