Giochi che torturano gli animali: Clementoni ritira “il mondo sommerso”

“Un grande acquario per scoprire l’affascinante vita subacquea”. Questo è lo slogan che campeggia sulla scatola del gioco “il mondo sommerso” della Clementoni. Peccato, però, che si tratti di una vaschetta della capienza di circa 7 litri, senza aeratore, filtro e riscaldatore per l’acqua, totalmente inadatto a contenere in maniera adeguata dei pesci vivi.

Un grande acquario per scoprire l’affascinante vita subacquea“. Questo è lo slogan che campeggia sulla scatola del gioco “Il mondo sommerso” della Clementoni. Peccato, però, che si tratti di una vaschetta della capienza di circa 7 litri, senza aeratore, filtro e riscaldatore per l’acqua, totalmente inadatto a contenere in maniera adeguata dei pesci vivi. Per questo l’associazione EARTH, su segnalazione delle mamme romane di bambini a cui è stato regalato il “gioco educativo“, ha immediatamente dato vita ad una diffida a porre in vendita tale oggetto sul mercato romano.

In base al regolamento sul benessere animale di Roma Capitale, non si può nemmeno definire “acquario” un recipiente che abbia una capienza minore di 30 litri, in oltre sulla scatola del gioco sono raffigurati dei pesci rossi, animali che possono raggiungere agevolmente i 20 cm di lunghezza e non è pensabile racchiuderli in uno spazio tanto esiguo“, spiega Valentina Coppola, presidente di EARTH, che ha diffidato gli ipermercati Carrefour e Panorama, indicati dai genitori segnalanti, a ritirare immediatamente il prodotto dalla vendita.

Intanto, la Clementoni S.p.A. ha deciso di sospendere la produzione del gioco. “Il mondo sommerso”, quindi, non verrà ulteriormente distribuito, con conseguente cessazione della commercializzazione a seguito del progressivo esaurimento delle scorte in possesso dei rivenditori all’ingrosso ed al dettaglio. “La Clementoni si è comportata molto responsabilmente“, sottolinea l’avv. Tiziana Concetta Marino, aggiungendo: “ed ha rilevato la frammentarietà dei regolamenti comunali sul benessere degli animali nei paragrafi relativi ai piccoli animali ed alle forme di vita acquatica. Abbiamo pertanto predisposto una lettera al Ministero della Salute perché si faccia carico di uniformare i regolamenti dettagliando i requisiti minimi di tutela“.

Roberta Ragni

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