Trovati centinaia di squali in decomposizione intrappolati in una rete ‘fantasma’

Un gruppo di sub ha trovato, nelle Isole Cayman, centinaia di squali e altri pesci in decomposizione intrappolati in una rete fantasma.

Mentre erano intenti a fare le loro immersioni nelle acque delle Isole Cayman, quattro sub, tra cui il pescatore 27enne, e istruttore di immersioni, Dominick Martin-Mayes, si sono trovati di fronte a uno spettacolo raccapricciante: centinaia di squali in decomposizione e altri pesci aggrovigliati in una rete fantasma galleggiante.

All’inizio credevano fosse un tronco, ma avvicinandosi hanno riconosciuto la rete, che a quanto pare è rimasta in acqua per mesi, intrappolando tutto ciò che capitava.

Dominick ha riferito all’Independent:

“Prima sono saltato in acqua e sono rimasto scioccato da quello che ho visto. Mi ha lasciato senza fiato – la prima cosa che ho visto è stata la giovane pinna bianca oceanica [squalo].”

I quattro sub si sono addentrati tra i cadaveri per liberarli da quella trappola mortale, ma purtroppo la maggioranza degli animali era già morta, e i tentativi si sono rivelati vani, anche perché hanno dovuto interrompere il salvataggio per non rimanere, a loro volta, impigliati.

Secondo Dominick alcuni pesci erano talmente decomposti da essere irriconoscibili. Subito dopo il macabro ritrovamento, ha informato il Dipartimento dell’Ambiente affinché recuperasse al più presto la rete e il governo delle Isole Cayman ha emesso un avviso per fare in modo di rimuoverla.

Secondo la Cayman Compass non è chiaro se sia trattato di perdita involontaria o abbandono, come spesso accade a causa della negligenza, ma per fortuna, stando agli ultimi aggiornamenti, il pescatore Charles Ebanks l’ha rimorchiata nel porto di Harbour House, dov’è stata recuperata e portata in una discarica per procedere con lo smaltimento.

Purtroppo gli attrezzi da pesca persi o abbandonati in mare, come le cosiddette “reti fantasma“, rappresentano un enorme rischio per la fauna marina. Queste ultime sono in grado si spostarsi per chilometri trascinate dalle correnti e in questo modo uccidono moltissimi animali. Un fenomeno purtroppo molto diffuso, come sottolinea il WWF, secondo il quale i nostri oceani ne sono pieni.

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Photo Credit: Instagram

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