Finalmente chiuso il mattatoio illegale in Cambogia dove più di un 1 milione di cani sono stati macellati

In Cambogia è stato finalmente chiuso un mattatoio illegale con sede a Kampong Cham, dove dal 1995 sono stati macellati circa 1 milione di cani.

Per oltre 25 anni in una vera e propria fabbrica della morte in Cambogia sono stati macellati circa 1 milioni di cani. Adesso, finalmente, l’incubo è finito grazie all’impegno delle associazioni Four Paws, Paw Petrol Cambodia e Animal Rescue Cambodia, che sono riuscite a fermare l’impresa clandestina attiva dal 1995.

La scoperta è avvenuta in questi giorni, a seguito dell’intercettazione di un minivan che trasportava 61 cani (alcuni randagi, altri rapiti) verso il mattatoio con sede nella città di Kampong Cham. I poveri animali erano rinchiusi in sei piccole gabbie di metallo ed erano denutriti e disidratati. Non è chiaro da quanti giorni erano rimasti senza acqua né cibo.

Nonostante il divieto di macellazione e commercio di cani introdotto lo scorso luglio, diverse attività continuano ad agire nell’illegalità, come il mattatoio che è stato chiuso definitivamente il 4 marzo, giorno in cui i volontari delle associazioni animaliste soni entrati nella struttura per salvare i cani sopravvissuti.

“Dopo che siamo arrivati sul posto, abbiamo iniziato a calmare i sedici cani chiusi in gabbie arrugginite all’interno del macello cambogiano” – spiegano gli attivisti di Four Paws – “Mentre erano timidi all’inizio, poi si sono pian piano avvicinati a noi per riscaldarsi, alcuni hanno mostrato una gratitudine e una gioia incredibili. Questi cani hanno apprezzato l’amore che gli abbiamo offerto, anche più del cibo e dell’acqua. Abbiamo iniziato a liberare i cani dalle loro luride gabbie per collocarli in cassette da trasporto pulite e comode. Sembrava che tutto andasse bene, fino a quando non ci siamo imbattuti in altri in condizioni terribili: sonnolenti, disidratati e con la febbre.”

I poveri cani sono stati poi trasportati in una clinica a Phnom Penh per essere sottoposti alle cure di cui avevano bisogno.

I volontari della associazioni, abituati a vicende di questo tipo, hanno ammesso di non aver mai visto nulla di simile:

“Durante la nostra campagna per fermare il commercio di carne di cani e gatti nel sud-est asiatico, il nostro team ha assistito a tante scene inimmaginabili di sofferenza e crudeltà verso gli animali. Ma questo macello è stato il peggiore. Cani rinchiusi in gabbie arrugginite, l’odore pungente di urina e feci unito al caldo… e proprio quando pensavamo che non poteva esserci nulla di peggio abbiamo visto due cisterne di cemento piene di acqua nera e putrida da far rivoltare agitare lo stomaco, in cui i cani venivano annegati per poi essere spellati con la fiamma ossidrica.”

La terribile pratica della macellazione dei cani in Cambogia

Anche se la chiusura del mattatoio è certamente una buona notizia, la Cambogia continua ad essere un Paese molto pericoloso per i cani. Ogni anno qui vengono macellati circa 3 milioni di cani, nonostante l’introduzione del divieto di macellazione in alcune province, tra cui quella di Siem Reap. Purtroppo il numero di ristoranti che propongono menù a base di carne di cane non accenna a diminuire. Anzi, è in aumento e soltanto nella capitale Phnom Penh se ne contano almeno 100.

Non esiste, infatti, una legislazione specifica che vieti questo commercio a livello nazionale. A finire nei mattatoi non sono soltanto i randagi, ma anche cani che vengono rapiti a famiglie che li avevano adottati e che se ne prendevano cura con grande affetto e dedizione.

Fonte: Four Paws /Facebook

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