Come questa tradizione natalizia americana sta aiutando miliardi di uccelli migratori

Da oltre 100 anni, migliaia di birdwatcher si riuniscono per il censimento di Natale che aiuta a monitorare e conservare gli uccelli

Ogni anno, durante il periodo natalizio, decine di migliaia di persone si riuniscono in varie zone dell’America per una tradizione che risale all’inizio del secolo scorso che sta contribuendo ad aiutano gli uccelli migratori. Si tratta della Christmas Bird Count, birdwatchers volontari che tra il 14 dicembre e il 5 gennaio prestano il loro tempo per un importante censimento dei volatili. (LEGGI anche: Le tradizioni di Natale più curiose e bizzarre del mondo)

L’iniziativa è nata nel 1900 grazie a un gruppo di ambientalisti della National Audubon Society – così chiamata in omaggio all’ornitologo e naturalista nordamericano John James Audubon – e oggi è diventata una vera e propria tradizione che coinvolge oltre 80mila persone.

I volontari si ritrovano lungo i percorsi degli uccelli in varie zone del Nord e Sud America e si muovono in aree di 25 chilometri di raggio, allo scopo di scorgere e contare gli esemplari, divisi per specie. Oltre a divertisti e godersi la natura durante le vacanze invernali, i volontari contribuiscono a raccogliere dati che vengono utilizzati negli studi scientifici, ad esempio per monitorare gli effetti della crisi climatica sulle popolazioni di uccelli.

Prima che fosse istituita questa tradizione, nello stesso periodo molte famiglie del Nord America trascorrevano il periodo natalizio nei boschi, cacciando circa cinque milioni di uccelli selvatici in due settimane: il giorno di Natale, chi aveva ucciso più esemplari, vinceva un premio. All’epoca la fauna selvatica sembrava illimitata, ma già all’inizio del XX secolo, gli ambientalisti si sono resi conto che la caccia stava mettendo a dura prova le popolazioni selvatiche e hanno tentato di fermare la strage di Natale.

L’ornitologo Frank Chapman della neonata Audubon Society istituì dunque il censimento di Natale, nella speranza di riunire i cittadini per osservare i volatili, anziché ucciderli. Quell’anno si riunirono 27 birdwatchers, che insieme contarono quasi 19mila uccelli di 90 diverse specie e oggi, a 120 anni di distanza, il censimento di Natale rappresenta uno dei più grandi progetti di citizen science.

Grazie ai birdwatchers si tiene traccia del numero di volatili, dei cambiamenti delle rotte conseguenti all’aumento delle temperature ed è possibile prevedere cosa succederà a determinate specie di uccelli a causa del riscaldamento globale e trovare modi per tutelarle.

Purtroppo i volontari hanno registrato un progressivo calo del numero degli uccelli che oggi sono circa la metà rispetto a una ventina di anni fa, confermando che le popolazioni di varie specie di volatili stanno precipitando, soprattutto in Nord America. Gli uccelli purtroppo sono minacciati da inquinamento, uso di pesticidi, consumo del suolo e riscaldamento globale, quest’ultimo responsabile di variazioni delle rotte di migrazioni.

Quest’anno a causa dell’emergenza sanitaria i partecipanti del censimento di Natale sono decisamente meno, ma si spera che già dall’anno prossimo si possa tornare a osservare e contare gli uccelli. I numeri sempre più bassi di volatili rendono il lavoro dei volontari più importante che mai, perché grazie ai loro dati i ricercatori possono cercare di capire quali sono le specie più colpite e soprattutto come aiutarle.

Fonte di riferimento: National Audubon Society

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