Non solo aragoste: presto nel Regno Unito potrebbe essere vietato bollire vivi anche polpi e calamari

Secondo le proposte dei Lord, anche i crostacei e polpi vanno riconosciuti senzienti, il che comporterebbe il divieto di bollitura

Il Regno Unito potrebbe presto vietare la crudele pratica di immergere le aragoste vive in acqua bollente in un disegno di legge storico che riconoscerà anche i molluschi come esseri senzienti

Si tratta di “una pratica crudele e inutile”, per questo motivo il Governo del Regno Unito, nell’ambito del piano di azione emanato per modificare le leggi sul benessere animale, potrà presto inserire il divieto di questa usanza diffusissima e non solo: prevista una serie di nuovi emendamenti alla legge sul benessere degli animali che vedrebbe anche altre forme di vita come granchi, polpi o calamari riconosciuti come esseri senzienti che possono provare dolore.

Il progetto di un rinnovamento delle leggi attuali, noto come Animal Sentience Bill, è stato reso noto di recente ed è al voto alla Camera dei Lord. Per ora riguarda solo gli animali vertebrati, ma sono state le proteste delle associazioni animaliste ad indurre il Governo a ragionare anche sulla necessità di includere in queste misure anche crostacei e molluschi cefalopodi.

Un dibattito oramai datato e che l’anno scorso era esploso quando i veterinari membri della British Veterinary Association avanzarono l’ipotesi di un prevedere l’obbligo per i ristoranti di stordire gli animali prima di gettarli nell’acqua bollente.

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Il procedimento al vaglio nel Parlamento inglese, però, vuole andare oltre: un emendamento presentato dalla baronessa Hayman di Ullock richiede, infatti, che vengano vietati anche impacchettamenti e spedizioni via posta di crostacei vivi. Anche la Conservative Animal Welfare Foundation (Cawf) ha chiesto che le specie protette dalla nuova legge siano ampliate: secondo loro, aragoste e polpi sono creature in grado di provare piacere e dolore. 

E intanto in Italia? 

Qui da noi al momento non esiste legge che si esprima in maniera esplicita sulla cottura di crostacei e molluschi. Ricordiamo che questa pratica, intanto, è già bandita da Svizzera, Norvegia e Nuova Zelanda.

In una sentenza del 2017 la Corte di Cassazione ha spiegato che la modalità di cottura da vivi di questi animali rientra in un uso comune legato alle tradizioni culinarie e quindi prevale sulla tutela di questi esseri viventi. La giurisprudenza italiana, però, vieta e sanziona — ritenendoli maltrattamenti ad animali — la comune pratica di detenere i crostacei vivi con le chele immobilizzate in cella frigorifera o sul classico letto di ghiaccio.

Fonte: Animals Matter

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