Covid, gli allevamenti di visoni vanno chiusi per sempre: basta pellicce e pericoli per la salute pubblica

Il Ministro della salute Speranza ha sospeso gli allevamenti italiani di visoni per tutto il 2021. Ma serve una chiusura definitiva

Ormai agli sgoccioli, ieri è arrivata la notizia che si aspettava da giorni. Il Ministro della salute Speranza ha firmato una nuova ordinanza che proroga la sospensione degli allevamenti italiani di visoni fino al 31 dicembre 2021. Il provvedimento che aveva fermato temporaneamente gli allevamenti di visone italiani, infatti, era in vigore solo fino al 28 Febbraio, e si temeva che già dal 1 marzo queste strutture avrebbero potuto riaprire i battenti.

Non è, però, una chiusura definitiva.

Nello scorso anno ci sono stati oltre 400 focolai di coronavirus in allevamenti di visoni tra Europa e Nord America. C’è stato un focolaio anche qui in Italia, in provincia di Cremona. In totale sono stati abbattuti quasi 20 milioni di visoni.

Anche alla luce di quanto stava accadendo in Danimarca e in altri paesi d’Europa e del mondo, l’Italia ha preferito correre ai ripari e non rischiare che un eventuale virus mutato potesse passare dagli animali degli allevamenti all’uomo, con serie ripercussioni sulla pandemia .

Ne abbiamo parlato in questo video con Simone Pavesi,  Responsabile Lav area Moda Animal Free:

“Questi allevamenti devono essere aboliti, non solo per un interesse umano di tutela della salute pubblica, sicuramente molto importante. ma anche perché nella nostra società deve essere radicato il fatto che non è più possibile allevare animali allo scopo di farne pellicce. Continueremo a lavorare su questa strada”.

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Gli allevamenti di visoni sono estremamente crudeli per gli animali. Ora che è diventata evidente anche la loro pericolosità per la salute pubblica, chiuderli definitivamente è l’unica soluzione sensata.

“Al momento in Italia rimangono attivi 6 allevamenti, in cui circa 35.000 visoni sarebbero nati nelle prossime settimane e uccisi dopo pochi mesi. Averlo evitato per un anno è già una buona notizia., ma per noi è solo stimolo per chiedere e ottenere ancora di più. Per un anno nessun animale verrà fatto nascere in quelle minuscole e tristi gabbie. E in questo tempo avremo modo, forti di questa sospensione, di lavorare per ottenere un divieto definitivo. La fine delle pellicce è sempre più vicina. Non ci fermeremo certo qui”, aggiunge. Simone Montuschi, Presidente di Essere Animali.

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