Gatti transgenici (e fluorescenti) per studiare l’AIDS

Negli Stati Uniti sono nati tre gattini geneticamente modificati, che serviranno a studiare gli effetti di alcune malattie che colpiscono l'uomo, tra cui l'Hiv, virus che porta all'aids.

L’esperimento è avvenuto nella Mayo clinic di Rochester del Minnesota (Usa), dove i ricercatori hanno modificato l’impianto genetico delle 3 cavie inserendo il gene di una medusa, che li rende fluorescenti se osservati alla luce blu, e quello che li rende sostanzialmente immuni al virus dell’Aids. È la prima volta che si attua questo tipo di modificazione genetica in un animale carnivoro.

Ma perché questa scelta?
I geni dei gatti– ha illustrato la rivista Nature method, ripresa dal quotidiano britannico the Guardian – hanno il 90% in comune con il DNA umano e quindi condividono con l’uomo oltre 250 malattie, fra cui anche il virus dell’hiv.

I gatti sono soggetti al virus dell’immunodeficienza felina [FIV], un parente stretto del virus HIV, la causa dell’Aids”, hanno dichiarato i professori Helen Sang e Bruce Whitelaw del Roslin Institute presso l’Università di Edimburgo, dove gli scienziati clonato la pecora Dolly nel 1996.

In particolare, i gattini sono stati modificati con il gene di primati originari dell’Asia, che sono particolarmente resistenti al virus dell’hiv, mentre la fluorescenza consentirà ai ricercatori di osservare l’attività dei nuovi geni quando il virus colpisce alcuni organi, specie il sistema linfatico, che è uno dei più danneggiati dalla malattia.

Il Dottor Robin Lovell-Badge, capo della division genetica al Medical Research Institute per la ricerca medica, ha dichiarato: “I gatti sono una delle poche specie animali che sono normalmente soggetti a tali virus con sintomi altrettanto devastanti quelli che si manifestano per per l’uomo. Per questo capire la causa della resistenza ad essi è di uguale importanza per la salute del gatto che per la salute umana“.

Permetteteci di non essere d’accordo…

 

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