Aidaa: fatti e misfatti dell’associazione animalista (e del suo Presidente)

Comunicati stampa dai contenuti discutibili, numeri e statistiche di cui non sono mai specificate le fonti, querele che piovono giù copiose come nemmeno la neve di questi giorni, notizie spesso esagerate, a partire dai cinesi che servirebbero i San Bernardo o gatti randagi a tavola, fino agli avvistamenti di animali domestici alieni, passando per le sedute spiritiche per parlare con il Fufi di turno trapassato, una trovata, quest’ultima, volutamente “goliardica”. Digitando sui motori di ricerca il nome Lorenzo Croce, Presidente dell’associazione animalista Aidaa, se ne scoprono di tutti i colori.

Comunicati stampa dai contenuti discutibili, numeri e statistiche di cui non sono mai specificate le fonti, querele che piovono giù copiose come nemmeno la neve di questi giorni, notizie spesso esagerate, a partire dai cinesi che servirebbero i San Bernardo o gatti randagi a tavola, fino agli avvistamenti di animali domestici alieni, passando per le sedute spiritiche per parlare con il Fufi di turno trapassato, una trovata, quest’ultima, volutamente “goliardica”. Digitando sui motori di ricerca il nome Lorenzo Croce, Presidente dell’associazione animalista Aidaa, se ne scoprono di tutti i colori.

Sono in molti, infatti, a non credere nell’operato di questo signore accusato di inventare scoop giornalistici e nello sparare a zero su tutti e tutto. Perché, oltre a chiamare in causa i cinesi, accusati di essere anche spacciatori di sangue di gatto, l’Aidaa se l’è presa con i volontari dell’ENPA, che Il 18 aprile 2009 Croce ricoprì di frasi ingiuriose , o con la Lav, rea di aver esultato per l’approvazione da parte della Camera dei Deputati della legge comunitaria che fissa principi e criteri della protezione degli animali utilizzati a fini scientifici. O ancora con i responsabili e i moderatori della pagina facebook gatti da adottare, denunciati insieme “alle sei persone che hanno condiviso tale link diffamatorio nei confronti dell’attività dell’associazione e del suo presidente”, spiega un comunicato.

Un capitolo infinito, poi, è quello dei numeri e delle statistiche presentate nei comunicati stampa e mai documentati con effettive ricerche: “saranno un milione e mezzo gli animali che nei prossimi giorni seguiranno le proprie famiglie umane per le vacanze di Natale”, “nei condomini italiani c’è una lite ogni dodici minuti per fatti legati agli animali domestici, “ogni giorno un milione di cacche cani sui marciapiedi”, “239 cani abbandonati nel giorno dell’Immacolata”. E ancora “i cani venduti a Natale sono scesi a 457 rispetto ai 780 dello scorso anno, circa -42,5%, così come le vendite di cuccioli di gatto, scese dai 540 dello scorso anno ai 321 di quest’anno, circa -40,6. Anche le vendite di tartarughe d’acqua sono scese da 882 esemplari dello scorso anno ai 431 di quest’anno con un decremento di circa 52%”. Finiamo questa breve carrellata con la conta delle vittime dei botti di Capodanno, in cui, magna culpa nostra, siamo ingenuamente incappati anche noi di greenMe.it, colpevoli di eccessiva e mal riposta fiducia: “ogni anno almeno 5 mila animali muoiono nella notte di San Silvestro per colpa dei ‘botti’ sparati nella notte di Capodanno”. È così che l’Aidaa riesce a trovare spazio su agenzie di stampa, giornali e tv: sfruttando la “notiziabilità” dei fatti di cui parla.

Pare addirittura che in passato il Presidente Aidaa si occupasse di un sito che reperiva “amanti virtuali” e che nel 1992 sia stato espulso dall’Ordine dei giornalisti della Lombardia per essersi inventato un’intervista a Bettino Craxi, pubblicata sulle “Gazzette” di Longarini. E che dire della conduttrice radiofonica Loredana Rancati, ideatrice di Prontofido e sua amica, con cui ha dato vita a “IO L’HO VISTO?”? Una convinta “animalista” di cui sul web circola una sua foto che la ritrae in pelliccia.

Il web, quel “giano bifronte” da cui lo stesso Croce invita a diffidare in un suo comunicato stampa, perché “nasconde insidie molto pericolose per le quali occorre fare la massima attenzione”, e che ha permesso di truffare “oltre 25.000 italiani” in pochi anni, con “450.000 animali acquistati via web” e almeno “5.000 denunce per truffa” ogni anno in Italia, ci ha riservato davvero delle belle sorprese. Insomma, usando le sue stesse parole: “non è facile distinguere tra chi è onesto ( e ce ne sono molti) e gli aguzzini”, ma diffidate di gruppi e pagine che non riportano i riferimenti esatti dei dati che pubblicano.

Roberta Ragni

AGGIORNAMENTO DEL 02/05/2013

Su richiesta del Signor Croce, segnaliamo la messa sotto sequestro da parte della sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Frosinone su disposizione dell’autorita’ giudiziaria del Tribunale di Sanremo nell’ambito del procedimento penale n. 467/13 del sito http://www.centopercentoanimalisti.com/, a cui l’articolo faceva riferimento in alcuni passaggi. Non essendo a conoscenza delle motivazioni del provvedimento, e in attesa che faccia il suo corso, abbiamo provveduto alla sostituzione delle fonti linkate e di parte del testo che rimandavano al suddetto sito.

Riceviamo e pubblichiamo ai sensi del diritto di Replica previsto dalla legge 10/02/2012

Gentile signora Roberta Ragni,

Leggo con un filo di ironia il suo articolo apparso su GreenMe.it che mi attacca in maniera grossolana ripercorrendo senza soluzione di continuità dieci anni di attività della nostra associazione e miei personali.
Ho letto nella sua biografia che ama fare “la maestrina” la invito dunque a informarsi prima di scrivere le stupidate che ha scritto.
Non voglio replicare passo passo alle sue calunnie e alla pochezza dei contenuti chiaramente diffamatori presenti nel suo articolo, sono cose gia dette gia scritte, gia smentite.
Mi interessa però sottolineare alcuni passaggi particolarmente disgustosi che cercherò di controbattere con quella sobrietà che le è mancata nel tentare per lo meno un contatto diretto per capire dove nascono i comunicati e dove nascono le nostre fonti.
Ma andiamo con ordine partendo dallo schema che lei usa in questo articolo che è chiaramente un attacco personale. Lo schema è sempre quello estrapolare dei dati presi a caso dal contesto e buttarli in pasto senza averne fatto una minima analisi e sopratutto sovvertire la realtà dei fatti.
Lei cita come fonte il dossier dei 100% animalisti, benissimo, questo gia da solo, visto della poca stima che godono questi signori nell’ambito delle associazioni animaliste basta e avanza per screditare qualsiasi suo ragionamento. Ma per onestà intellettuale dovrebbe ricordare che questi signori sono stati denunciati proprio per i contenuti infamanti di questo articolo.
Veniamo alla questione dell’Enpa di Parma è vero sono stato condannato a una multa di 600 euro ma la pregherei di leggere la sentenza che specifica le motivazioni di questa condanna dal giudice di pace, e le motivazioni sono legate all’ambito dove è stata pronunciata la frase e non certo al contenuto della medesima.
La poca informazione e il copia-incolla che lei ha fatto prendendo spunto qua e là la porta ad un errore grossolano. Lei parla di espulsione dall’ordine dei giornalisti. Si informi con l’ordine. Io nel 1992 non ero iscritto ad alcun ordine ma solo all’elenco speciale, iscrizione decaduta perché venne a mancare la motivazione di base che permetteva allora questa iscrizione. Non ero direttore responsabile della testata tecnica. Infatti se lei avesse la compiacenza di rivolgersi all’ordine di Milano saprebbe che anni dopo presentai senza alcun problema la domanda di iscrizione all’elenco dei pubblicisti che mi fu accolta senza alcun vincolo (se ero stato radiato non avrei piu potuto scrivere ne presentare i miei articoli come documentazione e non avrei avuto certo la firma del direttore responsabile di uno dei maggiori settimanali lombardi dell’epoca). L’ordine accolse senza alcuna remora la mia domanda e venni iscritto all’elenco dei pubblicisti (da quale me ne sono andato per mia libera scelta) con il numero di tessera 090506 tutto questo è facilmente reperibile presso l’ordine lombardo.
Lo schema contiene anche il riferimento all’attacco alla Lav che confermo in merito alla vicenda della legge sulla vivisezione, e la citazione del gruppo GATTI DA ADOTTARE. Lei signora Ragni omette di dire che questo gruppo mi ha definito “bugiardo e truffatore” non esiste un solo rinvio a giudizio per tali reati se per bugiardo si intende calunnia e per truffatore si intende uno che frega soldi alla gente. E aggiungo una piccola chicca stamattina contro queste definizioni ho presentato denuncia fomale, non mi stupirei di trovare qualche suo amico o amichetta del cuore tra gli amministratori di questo gruppo.
Sui numeri non mi soffermo, ripeto come ho detto sempre la disponibilità a verificare le fonti all’origine. Siamo qua. Ad OGGI NESSUNO HA CHIESTO DI VEDERE LE FONTI DEI NOSTRI COMUNICATI.
Vede signora Ragni lei è una bugiarda ed anche una cattiva maestrina potrà comportarsi come dice nella sua presentazione forse con chi non è in grado di controbattere. Io non gle lo permetto. Non so chi l’ha pagata e quale è il prezzo di giuda per questo suo inutile e gratuito attacco.
Per chiudere parliamo pure degli animali morti a capodanno. Le ricordo cara maestrina che i Verdi a Napoli hanno dichiarato che solo in Campania ci sono stati 900 animali morti a causa diretta o indiretta dei botti di capodanno. Noi ne abbiamo dichiarati un quarto. Veda lei forse siamo tutti bugiardi o più semplicemente lei è in mala fede.
Anzi lei è sicuramente in malafede. Non sto qui a minacciare querele, quelle le arriveranno da me e dall’associazione in quanto lei ha citato parecchi comunicati che non portano la mia firma.
Vede signora Ragni dica ai suoi padroni o a chi la manda di essere un poco più furbi e di non far cadere questi attacchi proprio nel momento in cui noi denunciamo le misfatte del web e delle truffe del web. È per caso complice lei stessa di questi signori?? Mi verrebbe da pensare altro, ma la prego eviti la prossima volta di pubblicare simili porcherie, ne va della sua giovane carriera ma soprattutto del suo onore di donna che si lascia macchiare da 30 (o anche meno) sporchi euri pagati per quell’articolo fatto di fango.

Lorenzo Croce

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