Lo scandaloso taglio del bosco autorizzato dalla regione Abruzzo che mette in pericolo anche gli orsi

La Regione Abruzzo ha autorizzato il taglio di un bosco mettendo a rischio gli orsi che lo frequentano da anni, violando le regole di salvaguardia.

Per gli orsi è di vitale importanza avere aree boschive dove vivere e procacciarsi il cibo in tranquillità, peccato che nonostante le misure di tutela previste non tutti le rispettino, mettendo a rischio questo animale. È successo nel Comune di Cansano, in località “La Difesa”, dove è stato segnalato un taglio boschivo scandaloso.

Grazie al sopralluogo effettuato in loco dall’associazione di volontari “Salviamo l’Orso” si è potuto constatare che l’area interessata è stata praticamente devastata dai tagli, nonostante in passato il bosco di Cerro fosse stato convertito da ceduo a fustaia, affinché potesse riassumere un aspetto naturale e diventare habitat dell’orso marsicano, che qui infatti si rifugia spesso trovando anche risorse alimentari.

Taglio bosco

Taglio bosco in Abruzzo

Negli ultimi anni, grazie a questi interventi, l’area ha cominciato a essere frequentata da diversi orsi, fra cui la famosa “orsa Peppina”, F1.99, accompagnata dai suoi 3 cuccioli. Si tratta pertanto di una zona protetta da specifiche regolamentazioni per l’attività venatoria, rispettate dai cacciatori dell’ATC di Sulmona e dal loro Presidente Marco Del Castello, che addirittura l’anno passato rinunciarono alla caccia in loco per garantire tranquillità alla nota orsa abruzzese.

Ma ora, nonostante ciò, la regione ha autorizzato la devastazione del bosco, trasformato nuovamente in un ceduo con tagli a raso e alberi più vecchi e grandi tutti eliminati, e quindi inadatto per gli orsi, che specialmente in questo periodo vi trovavano rifugio preparandosi al letargo invernale.

Taglio bosco abruzzo

Un duro colpo per la popolazione degli orsi, purtroppo autorizzato, come sottolinea l’Associazione, dalla stessa Regione Abruzzo che si diceva favorevole alla salvaguardia di questo animale. Sarebbe bastato consultare perlomeno il Parco Nazionale della Majella, il più vicino all’area interessata, per capire se un intervento di tale portata potesse presentare qualche criticità.

Ora l’associazione Salviamo l’Orso chiede alla regione di bloccare il taglio e di raccordarsi con la Rete di Monitoraggio regionale ed il Parco Nazionale della Majella in modo da:

Rivedere modalità, dimensioni ed estensione dello stesso, per il bene dell’orso e per tener fede agli impegni che la Regione ha solennemente sottoscritto.

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Laura De Rosa

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