In Valsugana arrivano due labrador per fiutare e diagnosticare i tumori

Cani annusa tumori. A Pergine Valsugana in Trentino sono arrivati i primi due labrador-dottori, che – grazie al loro potente fiuto e all'addestramento ricevuto in Gran Bretagna – aiuteranno i medici a identificare i tumori alla prostata annusando semplicemente dei campioni di urine.

Cani annusa tumori. A Pergine Valsugana in Trentino sono arrivati i primi due labrador-dottori, che – grazie al loro potente fiuto e all’addestramento ricevuto in Gran Bretagna – aiuteranno i medici a identificare i tumori alla prostata annusando semplicemente dei campioni di urine.

Addestrati a scoprire le cellule malate, i due cani riescono a fiutare la presenza del cancro ancora prima che risulti dai test di laboratorio. Ma c’è di più: oltre alle cellule tumorali, i due labrador riescono a capire – sempre solo grazie al loro olfatto – anche altre anomalie, come un calo di zuccheri nel sangue nei pazienti diabetici di tipo 1, il morbo di Addison (malattia che si manifesta quando le ghiandole surrenali smettono di funzionare correttamente) e addirittura la narcolessia!

L’aiuto di questi cani speciali permette di fare enormi passi in avanti nella battaglia per la prevenzione e la lotta al tumore (ricordiamo infatti che avere una diagnosi in anticipo può fare la differenza tra la vita e la morte) con un enorme risparmio di denaro pubblico!

Ma come fanno a identificare la malattia?

Grazie al loro fiuto sensibilissimo! I tessuti cancerosi, i quali producono idrocarburi ed elevate concentrazioni di composti azotati, hanno un odore particolare, che si manifesta anche nel fiato e nelle urine dei pazienti; i cani – grazie ai 250 milioni di sensori olfattivi del loro naso – riescono a percepire queste variazioni e a identificare con precisione le patologie.

I due cani-dottori, adottati dall’ospedale trentino, si chiamano Lucy e Glenn, già soprannominati “laboratori d’analisi viventi”, o “medici a quattro zampe” e come i loro “colleghi” poliziotti, che fiutano la presenza di droghe, esplosivi e cibo, non sbagliano quasi mai: azzeccano infatti più del 90% delle diagnosi!

Lucy ha sei anni e ha già una certa esperienza, mentre Glenn è un cucciolo di 18 mesi e sta terminando il suo periodo di studio e addestramento a Pergine Valsugana.

La sperimentazione è curata dal Medical Detection Dogs Italia (Mdd), una onlus che impiega i cani per portare avanti diverse ricerche nel settore medico. Il loro lavoro è infatti di supporto a medici e laboratoristi, specie quando i pazienti evidenziano dei sintomi che non trovano riscontro nelle analisi di laboratorio.

In Inghilterraha detto Diego Pintarelli, presidente della onlus – dove da anni si svolge questa attività è stato dimostrato come riescano a individuare cellule tumorali soprattutto negli stadi precoci della malattia”.

L’Inghilterra è uno dei Paesi più all’avanguardia nel settore dei medici a quattro zampe, perché ha capito già da tempo le enormi potenzialità di questi animali in grado di identificare con grande anticipo la presenza di gravi patologie.

Sono più di 15 anni che facciamo ricerca e addestriamo cani per questo scopo – ha detto Claire Guest, il medico inglese che segue i cani – e forse la conclusione più importante è che se le cellule tumorali hanno un odore, allora anche virus o batteri ne hanno uno e quindi possono essere individuati dagli amici a quattro zampe“.

In realtà la scoperta dell’incredibile fiuto dei cani per le malattie dell’uomo non è affatto recente: uno studio reso noto nel 2006 dalla rivista scientifica British Medical Journal affermava già che l’olfatto dei cani era in grado di identificare diversi tipi di malattie – inclusi i tumori – con un livello di attendibilità del 98%.

Da qui il mondo medico si è messo in moto per realizzare dei centri di addestramento su misura per i cani-dottori.

E in Italia?

Anche il nostro Paese, oltre a Lucy e Glenn, ci sono alcuni progetti di “medical detection dogs”, tra tutti quello partito poche settimane fa nell’Istituto clinico Humanitas di Rozzano, in provincia di Milano, in collaborazione con il Centro militare veterinario dell’Esercito e patrocinato dallo Stato Maggiore della Difesa, dove un pastore tedesco e uno belga si stanno addestrando per riconoscere le persone malate da quelle sane.

Verdiana Amorosi

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