È morta Cita, lo scimpazé di Tarzan. Ma sarebbe un falso

Muore Cheetah, il famoso scimpanzé di Tarzan, ma su di lei cala il mistero. La sua età, 80 anni, farebbe pensare alla possibilitò che differenti animali siano finiti sul set del film. E non solo

Cheetah, per noi italiani Chita, lo scimpanzé amico di Tarzan è morto ieri alla veneranda età di 80 anni a causa di un’insufficenza renale. Chi di noi non la ricorda scorazzare nella giungla mano nella mano con Johnny Weissmuller alias Tarzan? Ha vissuto a lungo, ha anche goduto di una grande fama, e chiunque la ricorderà, dai grandi ai più piccini. Ma un dubbio sorge.

I suoi simili che vivono in cattività raramente superano i 50 anni di età. Tali animali infatti muoiono prima di aver compiuto mezzo secolo, e in natura non superano neanche i 30 anni. Ma da cosa deriva allora la longevità di Cheetah, la cui nascita è datata tra il 1930 e il 1931?

Il dottor Alison Cronin, direttore del Monkey World Ape Rescue Centre di Dorset, ha commentato così i sospetti sollevati da più parti: “Ci sono un sacco di speculazioni su Cheetah e se questa è giusta io non lo so“. Conferma Cronin che la maggior parte degli scimpanzé in natura vive in media 30 anni. “Quando invecchiano si nota molto ma quello che ho visto, Cheetah, non dimostrava i suoi 80 anni“.

Si infittisce il mistero del famoso scimpanzé. Secondo alcuni alle riprese dei film avrebbero preso parte esemplari diversi, fin dl 1930. Ma allora che fine ha fatto la vera Cheetah?

Chi l’ha conosciuta ne parla come un animale che amava dipingere con le dita e che si appassionava al football americano, che amava far ridere ed era davvero “in sintonia con i sentimenti umani”.

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Dal 1960, la scimmia era ospite presso il Suncoast Primate Sanctuary di Palm Harbor, dov’è rimasta fino alla fine. Il direttore del centro, Debbie Cobb ha spiegato: “Era molto compassionevole. Cercava sempre di farmi ridere se pensava che avevo avuto una brutta giornata“.

Basate sulle opere dello scrittore Edgar Rice Burroughs, le storie di Tarzan hanno generato decine di libri e film nel corso degli anni.

Secondo quanto si legge su The Guardian, il ruolo di Cheetah sarebbe dunque stato interpretato da diversi animali a partire dal 1932. Nel corso degli anni, altri proprietari hanno affermato che anche i loro scimpanzé erano “Cheetah”. Nel 2008, lo scrittore Rosen ha addirittura rivelato di aver smascherato la località segreta in cui la vera Cheetah aveva trascorso la sua vita, a Palm Springs, in California. E in un articolo sul Washington Post, Rosen ha dimostrato che la scimmia in questione in realtà era nata tra il 1960 e il 1961 e non poteva chiaramente essere la stessa dei film del ’32.

Dando per buono che la vera Cheetah sia quella appena scomparsa, rimane comunque il dubbio riguardante la sua longevità.

Cosa succede agli animali che finiscono sui set cinematografici? E a quelli spediti nello spazio? O ancora, negli zoo, nei delfinari? Affine alla storia dello scimpanzé di Tarzan potrebbe essere quella di Flipper, altro famoso “attore”. A tal proposito, interessante è stata l’iniziativa di Ric O’Barry, l’ex addomesticatore del delfino a cui si deve il documentario vincitore del premio Oscar “The Cove” che ha denunciato tutti i retroscena sconosciuti legati alle mattanze dei delfini. E mentre i piccoli vengono acquistati dai mercanti per essere rivenduti ai delfinari di tutto il mondo, altri, ancora più sfortunati vengono uccisi per finire sulle tavole.

La fama costa cara a tali animali, peccato che non l’abbiano scelta.

Francesca Mancuso

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