La Norvegia vieta gli allevamenti di pelliccia entro il 2025, è ufficiale!

Il governo norvegese ha appena rilasciato i dettagli del piano per vietare l'allevamento di animali da pelliccia entro il 2025. Lo farà davvero!

Il governo norvegese ha appena rilasciato i dettagli del piano per vietare l’allevamento di animali da pelliccia entro il 2025. Lo farà davvero!

La legge, presentata grazie a un accordo raggiunto nel 2018 di cui vi avevamo già parlato, renderà illegale dopo il 2025 possedere animali allo scopo di ucciderli “per la vendita o qualsiasi altro uso della loro pelliccia”.

Agli allevatori verranno offerti compensi finanziari per smantellare le loro aziende. Ovviamente le proteste sono state sonore e il risarcimento è stato definito un “tradimento storico” da coloro che con la morte degli animali hanno costruito un business lungo decenni.

 “Ci vengono offerte poche corone, il che è ben lontano dal compensare lo smantellamento pianificato dei nostri allevamenti”, ha detto all’AFP Guri Wormdahl, portavoce dell’organizzazione dei produttori di pellicce Norges Pelsdyralslag. “Il modo in cui è stato progettato, ci porterà direttamente alla bancarotta”.

Il governo ha stimato che dovrà pagare agli agricoltori circa 500 milioni di corone (52 milioni di euro) in compensazione allo smantellamento o alla riconversione delle loro attività.

L’industria della produzione di pellicce impiega circa 500 persone e ha un fatturato annuo di 300 milioni corone. La Norvegia rappresenta circa l’uno percento della produzione globale di pellicce di visone e tra il due e il tre percento della produzione di pellicce di volpe.

Questi sono i dati. Ma ad essi si aggiunge l’orrore che si consuma in questi capannoni, in cui si consuma un business crudele e fuori dal tempo. Come documentato, tra le ultime indagine, da Report, che ha trovato volpi così grasse (3 volte il loro peso forma) che a stento riescono ad alzarsi e muoversi nelle loro strettissime gabbie, cannibalismo tra gli animali dovuto al sovraffollamento, infezioni agli occhi e alla pelle degli animali.

Roberta Ragni

Photo Credit

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