Trovati centinaia di delfini mutilati morti su questa spiaggia. Colpa dell’industria della pesca

Con code spezzate, pinne tranciate e profonde ferite sul corpo. Centinaia di delfini sono stati ritrovati morti ammucchiati l’uno sull’altro in una spiaggia francese.

Con code spezzate, pinne tranciate e profonde ferite sul corpo. Centinaia di delfini sono stati ritrovati morti ammucchiati l’uno sull’altro in una spiaggia francese.

La triste scoperta è stata fatta da Sea Shepherd a Les Sables d’Olonne, sulla costa atlantica della Francia vicino a La Rochelle. I cadaveri mutilati sono quelli di delfini uccisi accidentalmente dall’industria della pesca.

E gli esperti temono che la pesca a strascico minacci la sopravvivenza della popolazione di delfini francesi, perché nelle reti, non finiscono solo i pesci dell’industria alimentare ma anche balene, tartarughe e perfino squali feriti o uccisi ‘per sbaglio’.

Questa immagine drammatica è stata diffusa da Sea Shepherd, l’organizzazione internazionale per la conservazione degli oceani.

delfini pesca strascico 1

Da dicembre scorso, i volontari hanno trovato circa 700 delfini morti sulla spiaggia, ma si stima che ogni anno, almeno 6mila vengano uccisi lungo la costa occidentale della Francia, per questo motivo.

“Hanno tagliato le loro pinne e la coda per rimuoverli dalle reti al fine di non danneggiare le reti stesse che valgono di più della vita di un povero delfino”, spiega Lamya Essemlali, presidente di Sea Shepherd France.

Cosa succede ai cadaveri spiaggiati? Una volta alla settimana, le autorità locali raccolgono le carcasse e le inviano a un impianto di trasformazione diventando mangimi per l’industria zootecnica, per pesci e perfino per animali domestici.

“I delfini sono una specie sensibile e sono molto lenti nella riproduzione. Il loro declino è visibile. Se vogliamo vederli in futuro è urgente prendere misure immediate per proteggerli”, dice un portavoce di Sea Shepherd.

E conclude:

“Tuttavia, la Francia sta facendo orecchie da mercante a tutti gli avvertimenti degli scienziati e i pescatori coinvolti continuano ad approfittare dell’ignoranza dell’opinione pubblica”.

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Dominella Trunfio

Foto

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