Lupi e orsi non si uccidono! Il Governo impugna le leggi di Trento e Bolzano

Contro le due leggi varate dalle Province di Trento e Bolzano per consentire l’uccisione di lupi e orsi si schiera il Consiglio dei Ministri, che si è pronunciato a favore dell’impugnazione di fronte alla Corte Costituzionale.

Sui grandi predatori chi detta legge sono le direttive europee non le velleità di chi intende sacrificare gli animali selvatici per ricevere consensi

Non si uccidono lupi e orsi! Contro le due leggi “ammazza-lupi e orsi” varate dalle Province di Trento e Bolzano rispettivamente l’11 e il 16 luglio scorsi per consentire l’uccisione di lupi e orsi si schiera il Consiglio dei Ministri, che si è pronunciato a favore dell’impugnazione di fronte alla Corte Costituzionale.

In deroga alla normativa nazionale e in conflitto con le norme europee che assicurano a questi animali selvatici particolare protezione, quelle leggi di Trento e Bolzano che autorizzerebbero “il prelievo, la cattura o l’uccisione di esemplari della specie Ursus arctos e Lupus canis”, rappresentano in realtà un precedente gravissimo che va bloccato in tempo.

Su questa linea era già stato molto chiaro il Ministro dell’Ambiente Costa, che si era immediatamente opposto dichiarando “le impugnerò, uccidere non serve” e promettendo che per le specie protette a livello europeo non potrà esserci alcun abbattimento forzato perché la competenza sulla fauna selvatica, in particolare quella protetta o in via d’estinzione, è dello Stato.

La fauna è un bene indisponibile dello Stato e la gestione delle specie più importanti e minacciate va fatta almeno su base nazionale, avendo una visione complessiva e non localistica della loro conservazione, tanto da essere regolata da Direttive Europee e internazionali.

Finalmente, quindi, arriva l’impugnazione promessa che porterà i due provvedimenti di fronte alla Suprema Corte per decidere in merito alla loro legittimità.

Siamo particolarmente soddisfatti dalla presa di posizione di questo Governo che segna una netta rottura rispetto all’amministrazione precedente – dichiara la LAV. Per tutelare le attività umane esercitate sul territorio occupato da lupi e orsi, esistono strumenti di prevenzione efficaci e non cruenti, non è accettabile che l’unica soluzione proposta dalle due amministrazioni provinciali si limiti a dare via libera alle uccisioni degli animali”.

Le due leggi contestate varate dalle Province di Trento e Bolzano per consentire l’uccisione di lupi ed orsi sono delle “vere e proprie leggi-propaganda, a tutto vantaggio di cacciatori e agricoltori, approvate a poche settimane dalle elezioni che vedranno il rinnovo delle giunte Provinciali. Troppo azzardato pensare ad un’operazione studiata per ottenere consenso elettorale? – coommenta Massimo Vitturi, responsabile LAV Animali Selvatici. A prescindere dalle motivazioni, le due leggi stanno a rappresentare l’atteggiamento, spesso diffuso, di quei politici locali che, in nome di un’Autonomia mal gestita, si spingono fino alla violazione della legge nazionale o di principi costituzionali, nell’interesse di pochi. Un fatto intollerabile che ci auguriamo incontri la censura della Suprema Corte”.

Una splendida notizia, quindi, che non può fare che da monito anche per quelle Regioni, come Toscana e Veneto, che avevano annunciato iniziative legislative simili e da augurio affinché il Piano Nazionale sul lupo sia finalmente approvato, escludendo il capitolo che prevede l’uccisione degli animali.

La convivenza con gli animali? Si garantisce solo con l’educazione e con una corretta informazione, fornendo anche soluzioni concrete per la prevenzione dei danni. Uccidere è solo un grave atto di inciviltà!

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Germana Carillo

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