La reazione dei delfini rinchiusi al parco acquatico che vedono per la prima volta gli scoiattoli

Muovono la testa avanti e indietro come degli automi, seguendo gli scoiattoli che si sono avvicinati troppo al vetro della pozza in cui sono rinchiusi. I delfini sono tenerissimi, ma questa immagine non ha nulla di commovente, anzi dimostra ancora una volta, la crudeltà di privare gli animali del loro habitat naturale.

Muovono la testa avanti e indietro come degli automi, seguendo gli scoiattoli che si sono avvicinati troppo al vetro della pozza in cui sono rinchiusi. I delfini sono tenerissimi, ma questa immagine non ha nulla di commovente, anzi dimostra ancora una volta, la crudeltà di privare gli animali del loro habitat naturale.

Il Dolphin Nursey del Seaworld di Orlando è un posto dove ci sono ‘splendidi acquari, spettacoli con i delfini, esilaranti numeri dei leoni marini’, un luogo che viene presentato sul sito internet come un meraviglioso parco in cui gli animali sono felici di saltare nei cerchi, giocare con le palline e farsi cavalcare dagli addestratori.

Un circo acquatico, insomma, che non ha nulla di diverso da quelli terrestri in cui gli animali vivono in cattività e lontani dalle loro abitudini. La maggior parte dei delfini è nata qui e qui morirà, con sicurezza non vedrà mai l’oceano e neanche altri animali dell’ecosistema marino.

Le conseguenze sono quelle che vedete in questo video. I delfini sono una delle specie più intelligenti al mondo, ma nelle immagini che li mostrano intenti a inseguire gli scoiattoli con lo sguardo, traspare tutta la tristezza di farli vivere in prigionia.

Il loro movimento frenetico sembra quello di tanti automi impazziti e mentre qualcuno filma la scena, ci chiediamo ancora una volta se è giusto mettere il profitto davanti al benessere animale. La risposta è ovvia, ma è chiaro che il concetto per tanti non è ancora chiaro.

Ma questi non solo gli unici delfini a soffrire, ricordiamo ad esempio, il massacro che ogni anno si consuma alla nota Baia Taiji in Giappone dove ogni anno c’è una spietata caccia ai delfini

La caccia, che viene difesa dal governo giapponese per l’uso alimentare della carne di delfino, peraltro rarissimo dato l’alto contenuto di mercurio presente nelle carni, serve in realtà a catturare decine e decine di cetacei da vendere ai delfinari e parchi acquatici di tutto il mondo.

Ogni delfino o altro cetaceo addestrato, infatti, può arrivare ad avere un valore di 250.000 dollari rendendo evidente la vera ragione della caccia e del massacro annuale.

Sappiamo invece, che i delfini liberati da acquari e parchi marini possono tornare a vivere nell’oceano. Una delle storie a lieto fine di cui vi abbiamo parlato è quella di Sampal, un esemplare che viveva in cattività e che era stato liberato nell’oceano nel 2013.

Cosa possiamo fare noi? Iniziare con il non finanziare parchi acquatici, circhi, zoo dove gli animali sono snaturati e lontani dalla libertà. E i delfini non sono certo gli unici, più volte abbiamo denunciato condizioni simili, in ultima quella degli orsi polari dello zoo di Fasano in Puglia, che mentre le temperature superavano i trenta gradi, loro si aggiravano disperati in cerca di refrigerio.

E ancora non dimentichiamo le frustate, bastonate, gabbie sporche e minuscole, catene alle zampe, colpi inflitti con l’uncino provenienti dal circo della Gran Bretagna. Siamo sicuri di voler far vedere ai nostri bambini animali tenuti in questo stato?

Dominella Trunfio

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