Circo senza animali: occasione mancata. Il Senato approva la legge solo per ridurli

Addio circhi con gli animali? Non sarà esattamente così. Anche se negli ultimi mesi sembrava che la situazione stesse pendendo a favore degli animali e della loro definitiva eliminazione dagli spettacoli circensi, le ultime notizie che arrivano dal Senato non fanno ben sperare

Addio circhi con gli animali? Non sarà esattamente così. Anche se negli ultimi mesi sembrava che la situazione stesse pendendo a favore degli animali e della loro definitiva eliminazione dagli spettacoli circensi, le ultime notizie che arrivano dal Senato non fanno ben sperare.

Ieri infatti il Senato ha approvato il disegno di legge 2287-bis sulla Legge del Codice dello Spettacolo in cui non si parla di eliminazione ma di progressivo superamento degli spettacoli che coinvolgono gli animali.

Una vera e propria beffa per chi sperava nella fine dello sfruttamento degli animali per puro divertimento.

Nella seduta di ieri, i senatori hanno approvato la legge con 147 voti a favore, 47 contrari e 23 astenuti.

“Sulla controversa questione delle attività circensi e degli spettacoli viaggianti è stato approvato l’emendamento 2.800, presentato dalla relatrice (sen. De Giorgi del PD) che prevede il progressivo superamento dell’utilizzo di animali”.

A maggio, il disegno di legge prima di subire modifiche prevedeva infatti “una graduale eliminazione dell’utilizzo degli animali” ed era frutto del ddl Cinema e del Codice dello spettacolo per il riordino della disciplina.

Il mese dopo, a giugno, tutto sembrava essere a favore degli animali visto che il governo aveva fatto cadere l’emendamento sulla questione circhi che proponeva una modifica inaccettabile: non la totale eliminazione ma solo la diminuzione degli animali utilizzati per gli spettacoli.

Oggi si è passati dunque da “graduale eliminazione” a “graduale o progressivo superamento” dell’utilizzo degli animali nei circhi, una differenza che fa paura.

Le associazioni animaliste sono già sul piede di guerra:

Per il responsabile del Centro studi del Movimento Animalista, Rinaldo Sidoli si tratta di un’occasione sprecata. Quello che doveva essere un passo importante verso la libertà degli animali sfruttati nei circhi oggi si è ridotto solo ad una legge che parla di superamento graduale.

“Un passo indietro dalla ‘graduale eliminazione’, che permetteva agli operatori del settore di trasformare le loro attività con incentivi” spiega Sidoli. “Confidiamo nella seconda lettura della Camera perché si arrivi al superamento della sofferenza degli animali sfruttati in spettacoli privi di funzione sociale. Il Parlamento ascolti la maggioranza degli italiani che si batte per dei cambiamenti positivi di civiltà”.

Ma adesso, con l’ultima votazione è stato fatto un passo indietro. La pensa così anche la Lav, che ha commentato:

“Non ci consola il voto contrario dei senatori pro-circhi con animali, ora speriamo nella seconda lettura della Camera per far ritrovare il coraggio di sostenere une vera riforma, con una data certa per il cambiamento, verso uno spettacolo etico, senza animali, concretizzando un importante atto, già deciso a vari livelli da oltre 50 Paesi al mondo dei quali oltre la metà di quelli dell’Unione Europea, come auspica la stragrande maggioranza degli italiani e la Federazione Nazionale dei Veterinari Italiani, non solo gli animalisti, al fine di favorire il rilancio delle attività artistiche davvero umane”.

Per l’Enpa è stata persa l’occasione di fare una piccola rivoluzione, non ascoltando la voce degli italiani:

“L’esecutivo e la maggioranza, dal canto loro, avevano finalmente la possibilità di riscattarsi dopo la peggiore legislatura animalista della storia repubblicana. Ma con l’emendamento Di Giorgi presentato “in zona Cesarini”, non si sono smentiti confermando di non tenere in alcun conto né gli animali né gli italiani. La stragrande maggioranza dei quali, il 71% secondo Eursipes, non vuole più animali nei circhi”.

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La legge ora passerà all’esame della Camera per la definitiva approvazione.

Francesca Mancuso

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