Animali in città: ancora troppi i maltrattamenti che restano impuniti

Ben 8 italiani su 10 sono insoddisfatti dei servizi offerti dalle città per i loro animali d'affezione. In particolare, l’azione di controllo e vigilanza delle Polizia municipale su maltrattamenti animali e sulla mancata raccolta degli escrementi è stata giudicata insufficiente o mediocre dall'80% delle persone

Ben 8 italiani su 10 sono insoddisfatti dei servizi offerti dalle città per i loro animali d’affezione. In particolare, l’azione di controllo e vigilanza delle Polizia municipale su maltrattamenti animali e sulla mancata raccolta degli escrementi è stata giudicata insufficiente o mediocre dall’80% delle persone.

È quanto emerge dal nuovo rapporto Animali in città e dal sondaggio effettuato per misurare il grado di soddisfazione dei cittadini sui servizi offerti dai comuni e dalle aziende sanitarie. Sono stati 1.021 i questionari completi su cui è stata condotta l’analisi.

Poco più di 1 cittadino su 10 ritiene insufficiente o mediocre il proprio impegno in tema di animali. 5 cittadini su 10 ritengono, però, insufficiente o mediocre l’interesse verso gli animali dei loro concittadini e 6 cittadini su 10 ritengono insufficiente o mediocre l’impegno del proprio sindaco in tema di tutela degli animali.

7 cittadini su 10 hanno una percezione insufficiente o mediocre del numero, della pulizia e della fruibilità delle aree verdi. Inoltre, ben 5 cittadini su 10 hanno una percezione insufficiente o mediocre dell’offerta di locali pubblici in cui è possibile accedere con il proprio cane.

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La spesa pubblica per gli animali d’affezione e non è pari a 245 milioni, di cui 144 milioni da parte dei comuni e 101 milioni dalle aziende sanitarie locali. Troppo rispetto ai risultati raggiunti.

Teoricamente, più di un terzo dei comuni e la quasi totalità delle ASL dovrebbe essere in grado di fornire risposte adeguate, ma non è così. Solo 3 città (0,3% del campione) – Terni, Peschiera Borromeo (MI) e Formigine (MO) – raggiungono buoni risultati, 22 città (il 2% del campione) ottengono una performance buona, 132 città (l’11,9% del campione) una performance sufficiente.

Controlli e maltrattamenti

Pochi i controlli. E anche se le regole esistono, senza una puntuale vigilanza in pochi le rispettano davvero. Quasi tutte le Aziende sanitarie locali dichiarano di intervenire per il rispetto delle regole e il contrasto del maltrattamento degli animali (86,25% e praticamente quasi tutte dichiarano di aver fornito di lettori microchip il proprio personale.

Tuttavia, i numeri dichiarati relativi alle sanzioni dicono altro: in totale 20.559 i controlli effettuati nel 2015, ossia un controllo/anno ogni 1.589,33 residenti nelle 69 aziende sanitarie che li hanno dichiarati e 294.811,72 euro di sanzioni, di cui ben il 64,26%,elevate in sole 5 ASL: Area Vasta 1, Como, Varese, Bergamo e Bologna.

Cani…

Il randagismo è ancora un grave problema ed in termini economici è anche il più costoso per la collettività.

Secondo le amministrazioni comunali e le Asl, su 4 cani catturati, 3 hanno trovato nel 2015 una casa Ma non è ovunque così: ad esempio la Asl Nuoro dichiara una soluzione positiva ogni 18 cani catturati, mentre la Asl di Foggia riporta di aver trovato soluzione a più di 5 cani a fronte di un cane catturato.

Tra i peggiori nel ricollocamento dei cani vi sono Campania, Sicilia, Calabria, Basilicata e Campania.

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…e gatti

Tutte le città hanno gatti liberi più o meno “autorganizzati” in colonie. Solo il 22,22% dei comuni dichiara di monitorare le colonie feline presenti nel proprio territorio e da questi monitoraggi risulterebbero 14.907 colonie, con oltre 156.217 gatti e 42.810 cittadini impegnati. Rispetto al numero dei cittadini residenti, le amministrazioni comunali più amanti dei gatti (in colonie feline) sono: Aymavilles (AO) con 1 gatto ogni 4 cittadini, Scarlino (GR) con 1 gatto ogni 10 cittadini, Arezzo con 1 gatto ogni 12 cittadini, Montecalvo in Foglia (PU) con 1 gatto ogni 13 cittadini, Sanremo (IM) con 1 gatto ogni 15 cittadini.

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Regole per gli animali in città

Meno della metà dei Comuni, l’48,87%, ha dichiarato di avere un regolamento per la corretta detenzione degli animali in città, mentre l’accesso ai locali pubblici e negli uffici è regolamentato in poco più di un comune su 9 (nell’11,38% dei casi). I comuni costieri che hanno regolamentato l’accesso alle spiagge sono ancora il 6%.

…e spazi aperti dedicati agli animali d’affezione

Le cosiddette “aree per cani” sono troppo poche. Stando ai comuni che hanno risposto positivamente (16,17%) risultano 1.246 aree, in media uno spazio dedicato ogni 8.789 cittadini residenti, distribuito ogni 10,5 chilometri quadrati. Tra le migliori, Segrate (MI) dove risulta un’area per cani ogni 1.335 cittadini e ogni 0,70 kmq. Molto bene anche Milano con un’area dedicata ogni 3.527 cittadini e una distribuzione spaziale ogni 0,52 kmq. In negativo, Napoli dove risulta un’area ogni 246.363 cittadini e una distribuzione spaziale ogni 29,76 kmq e Messina (120.799 cittadini e ogni 106,88 kmq).

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“Urge una strategia pubblica che sappia ridisegnare, nazionalmente, la gestione degli animali in città, per tutelare davvero il loro benessere e ridurre al minimo gli elementi di conflittualità. Occorre fornire al paese gli strumenti per gestire al meglio la convivenza sempre più stretta in ambito urbano tra i nostri animali e noi” è il commento di Antonino Morabito, responsabile Benessere animale di Legambiente.

Per leggere il rapporto, clicca qui

Francesca Mancuso

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