Dart Fener, il randagio col muso spappolato salvato dalla Asl di Firenze

Lo hanno chiamato Dart Fener come il perfido personaggio di "Guerre stellari", che nel film originale si chiama in realtà Darth Vader e prima di diventare cattivo, quand'era ancora un Jedi, Anakin Skywalker.

Lo hanno chiamato Dart Fener come il perfido personaggio di “Guerre stellari”, che nel film originale si chiama in realtà Darth Vader e prima di diventare cattivo, quand’era ancora un Jedi, Anakin Skywalker.

Per qualche giorno, dopo che lo hanno operato, respirando emetteva un rantolo simile a quello che caratterizza il valoroso combattente che ha ceduto al Lato Oscuro della Forza nella saga di George Lucas, per colpa dei drenaggi nelle canne nasali.

È un bastardino randagio che alcuni cittadini avevano segnalato da qualche giorno a San Casciano, in Toscana. Si aggirava per strada, impaurito e fuggiasco, finché qualche giorno fa il Servizio di igiene urbana veterinaria dell’Azienda sanitaria di Firenze viene allertato, perché il corpo di quel cane è sul ciglio di una strada, orrendamente ferito dall’urto con un’auto.

Vanno a recuperarlo. Ha il muso spappolato. È di una magrezza notevole. E il trauma non gli consente di bere e mangiare in modo adeguato. È senza microchip. Le condizioni sono critiche e Dart Fener viene ricoverato in una Clinica veterinaria che collabora al sistema di soccorso coordinato dalla Asl 10.

15 05 27 C. 125 Dart fener

I due veterinari – Giampiero Melpignano e Federico Manni – constatano che l’animale non ha lesioni interne, ma il trauma facciale è davvero serio, con frattura della mandibola, fratture mascellari, nasali e frontali, in un quadro di estrema debolezza. Il recupero dell’animale, senza interventi chirurgici complessi e costosi, appare impossibile.

Ed essendo un cane non identificato, quindi senza un proprietario, i costi della custodia e della terapia chirurgica possono essere solo a carico del Comune. In questi casi i termini del problema sono molto chiari. Le alternative sono poche: o l’eutanasia per l’estrema gravità delle lesioni, definibili con una buona dose di ipocrisia ‘incurabili’, oppure il ricovero in un canile, cercando di curarlo nel migliore dei modi, per quanto consentito dalla dotazione del canile.

Tuttavia, un protocollo operativo, prevede che dopo la valutazione clinico chirurgica e dopo i rilievi della Asl, con l’assenso del Comune, il cane possa essere ricoverato e sottoposto ad intervento chirurgico da una equipe scelta in base alle esigenze del caso. Succede così per Dart Fener. Del resto un cane in quelle condizioni, se ce la fa a sopravvivere, difficilmente però poi può essere adottato ed è probabile che per molti anni resti in un canile con un costo notevole per la collettività.

Asl, Comune, Ordine dei veterinari, insomma tutto il sistema, collaborano in sintonia, ottenendo un notevole risultato di efficacia e piena soddisfazione. E oggi, dopo 20 giorni di degenza in clinica, il cane si è ripreso in maniera ottimale, con completa guarigione, guadagnandosi l’affetto di tutto il personale, che si è infine adoperato per trovare una buona adozione, evitando il trasferimento in canile.

“Pensiamo – spiega Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana – all’estensione su tutta la regione del servizio di soccorso veterinario H24 già attivo sul territorio della Asl 10. Finanzieremo il servizio tramite il contributo per la prestazione. Inoltre, completeremo l’identificazione elettronica dei cani e riordineremo le sanzioni per la mancata chippatura”.

Roberta Ragni

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