Alluvione in Sardegna: il puledro Giorgio salvato e trasportato a spalla

Giorgio è un puledro fortunato. Di lui si erano perse le tracce dal giorno della tragica alluvione del 18 novembre e la sua proprietaria, una signora che risiede nell'entroterra di Olbia, si era ormai rassegnata alla sua scomparsa. Giorgio, invece, era ancora vivo, sebbene provato e visibilmente dimagrito.

Giorgio è un puledro fortunato. Di lui si erano perse le tracce dal giorno della tragica alluvione del 18 novembre e la sua proprietaria, una signora che risiede nell’entroterra di Olbia, si era ormai rassegnata alla sua scomparsa. Giorgio, invece, era ancora vivo, sebbene provato e visibilmente dimagrito.

Si era smarrito in una radura e non riusciva più a trovare la strada di casa, perché l’unica via di rientro, un ponte su di un torrente, era stata resa impraticabile dalla piena del corso d’acqua. La sua brutta avventura, per fortuna, ha avuto un happy end: i volontari del Nucleo di Intervento Nazionale dell’Enpa, giunti sull’isola per prestare soccorso agli animali coinvolti nell’alluvione, lo hanno trovato e messo in salvo.

Abbiamo trovato il puledro grazie alla segnalazione di una persona del luogo che ci aveva indicato una possibile situazione di emergenza presso l’abitazione di una signora che vive con i suoi animali in una zona montuosa dell’entroterra di Olbia e che era rimasta isolata”, racconta Antonio Fascì, responsabile della task force Enpa.

Ma salvare Giorgio è stato difficile. Il pessimo stato delle strade ha costretti i soccorritori a lasciare gli automezzi di supporto e a proseguire a piedi. “Appena arrivati, la proprietaria del cavallo ci ha informato della scomparsa di Giorgio, temendo che non fosse sopravvissuto all’alluvione e implorandoci di fare il possibile per rintracciarlo – prosegue Fascì -. Ci siamo immediatamente messi alla ricerca dell’animale e fortunatamente lo abbiamo trovato in una radura”.

Terrorizzato ed ormai allo stremo delle forze, Giorgio non si lasciava avvicinare in alcun modo. E così il medico veterinario, Giovanni Ferrara, ha deciso di narcotizzarlo per prestargli le prime cure. A quel punto, il puledro è stato adagiato su una barella di fortuna ricavata dalla rete di un materasso ed è stato trasportato a spalla da 6 persone aper oltre un chilometro. “È stato un salvataggio molto impegnativo, ma – conclude Fascì – la gioia e la commozione con cui la proprietaria ha riabbracciato il suo “amico”, ormai dato per morto, ci ha ripagato di tutta la fatica“.

Complessivamente, il Nucleo di Intervento Nazionale è stato impegnato in più di 50 interventi in situazioni di emergenza; interventi che hanno permesso di mettere in sicurezza tanti animali, in prevalenza cani e cavalli, e di distribuire oltre una tonnellata di mangime tra “pet food” (800 chilogrammi) e fieno (500 chilogrammi). Tra le operazioni di soccorso della task force, anche il salvataggio di alcune galline da una struttura allagata ed il recupero di agnelli che si erano allontanati dal loro gregge.

Roberta Ragni

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