Olio di Emu per proteggere l’intestino anche dalla chemioterapia

Un miracoloso olio in grado di proteggere l’intestino, contribuendo a trattare un’ampia varietà di malattie intestinali e persino i danni causati dalla chemioterapia, grazie alle sue naturali proprietà antinfiammatorie, come rivela un recente studio condotto dai ricercatori australiani dell’Università di Adelaide e pubblicato sulla rivista Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine. Peccato che si tratti di un ingrediente estratto dal grasso dell’emu, una specie di uccello simile allo struzzo e diffuso in Australia.

Riparare i danni causati dalla chemioterapia con l’olio di emu?

Un miracoloso olio in grado di proteggere l’intestino, contribuendo a trattare un’ampia varietà di malattie intestinali e persino i danni causati dalla chemioterapia, grazie alle sue naturali proprietà antinfiammatorie, come rivela un recente studio condotto dai ricercatori australiani dell’Università di Adelaide e pubblicato sulla rivista Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine. Peccato che si tratti di un ingrediente estratto dal grasso dell’emu, una specie di uccello simile allo struzzo e diffuso in Australia.

Usato dalle popolazioni indigene come trattamento per le ferite della pelle, questo olio, un composto di natura organica sottoprodotto estratto dal grasso degli emu allevati in Australia per la loro carne, sarebbe in grado di accelerare il processo di riparazione a seguito di malattie che causano ferite, stimolando la crescita delle “cripte” intestinali, ovvero la parte dell’intestino che produce i villi, che assorbono i nutrienti del cibo.

Disturbi del tratto gastrointestinale, come ad esempio le malattie infiammatorie croniche intestinali e la mucosite indotta dalla chemioterapia, sono associate con il malassorbimento del cibo e con l’infiammazione e l’ulcerazione della mucosa intestinale. La variabile reattività di trattamenti per queste malattie mostra la necessità di ampliare gli approcci, per ridurre l’infiammazione, prevenire i danni e favorire la guarigione”, spiega Suzanne Abimosleh, a capo della ricerca effettuata su modello animale.

L’olio di emu avrebbe prodotto un maggiore allungamento delle cripte intestinali (indicando una maggiore recupero e riparazione) e ridotto la gravità del danno in intestini affetti da colite ulcerosa; significativamente ridotta sarebbe risultata anche l’attività infiammatoria degli intestini danneggiati dalla chemioterapia. “I sintomi della mucosite, che comprendono ulcere dolorose in tutto il tratto gastrointestinale – sono sperimentati da 40-60% di tutti i malati di cancro sottoposti a chemioterapia in tutto il mondo e al momento non ci sono opzioni di trattamento efficace”, continua Abimosleh.

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Ma è giusto sfruttare un animale per guarire? Non si rischia forse di fare la fine di altri rimedi prodotti a danno di individui maltrattati e privati della loro libertà (vedi, ad esempio, vino di ossa di tigre o bile degli orsi della luna)? Poco conosciuto nel nostro Paese, in realtà l’olio di emu viene usato ampiamente per la bellezza della pelle e per quella dei capelli già oggi nell’industria della cosmesi, che sfrutta spesso i sottoprodotti ottenuti da parti di scarto della catena alimentare.

Roberta Ragni

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