USA: 1000 barili di petrolio si riversano nel fiume Yellowstone

Negli Stati Uniti torna l’incubo della mare nera e dell'inquinamento ambientale provocato dal petrolio. Da sabato scorso, nel fiume Yellowstone, in Montana, all’interno dell’omonimo parco nazionale, si stanno riversando decine di migliaia di galloni di greggio, a causa della rottura dell'oleodotto della compagnia Exxon Mobil, avvenuta vicino alla città di Laurel.

Negli Stati Uniti torna l’incubo della mare nera e dell’inquinamento ambientale provocato dal petrolio. Da sabato scorso, nel fiume Yellowstone, in Montana, all’interno dell’omonimo parco nazionale, si stanno riversando decine di migliaia di galloni di greggio, a causa della rottura dell’oleodotto della compagnia Exxon Mobil, avvenuta vicino alla città di Laurel.

Gli operatori sono al lavoro da 48 ore nel tentativo di ripulire le acque del parco dalla melma nera, ma la perdita ha già comportato gravi danni e il petrolio fuoriuscito ha già sporcato diversi chilometri di rive.

Stando alle considerazioni di Sonya Pennock, portavoce dell’Agenzia per la protezione ambientale, il petrolio è stato individuato a 64 chilometri dalla perdita, ma ci sono altre analisi in cui gli esperti affermano che il greggio sarebbe già arrivato a oltre 160 chilometri, vicino alla citta di Hysham.

La Exxon ha cercato subito di tamponare minimizzando le conseguenze dell’accaduto e ha inviato esperti e tecnici per raccogliere il petrolio in tre diversi siti lungo il fiume, soprattutto perché – da queste parti – la pesca rappresenta una fetta consistente dell’economia locale.

Secondo i vertici della compagnia petrolifera, i danni all’ambiente sono minimi: stando al commento di Gary Pruessing, presidente della Exxon Mobil Pipeline, le ricognizioni hanno mostrato danni limitati a 16 chilometri lungo il fiume, ma il governatore dello stato del Montana, Brian Schweitzer, ha risposto che è ancora prematuro tirare le somme sui danni ambientali.

Il fiume Yellowstone – ha commentato il governatore – è importante per noi. Dobbiamo effettuare ispezioni fisiche nel fiume con piccole barche, al più presto“.

Secondo la Exxon i barili di petrolio fuoriusciti dall’oleodotto sarebbero mille, ma – ancora una volta – la quantità stimata è nettamente superiore e il greggio che potrà essere recuperato sarà solo una minima parte di quello disperso nel fiume.

Insomma, ancora una volta la storia non insegna gli Stati Uniti tornano a tremare per causa dell’oro nero.

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