Tap, le proteste bloccano di nuovo la costruzione del gasdotto

Non si arrestano le polemiche e neanche le proteste. Sul banco degli imputati c’è ancora una volta il Tap, il gasdotto che dovrebbe portare metano dal Caucaso alla Puglia e che prevede tra le altre cose, anche lo smottamento di 200 ulivi.

Non si arrestano le polemiche e neanche le proteste. Sul banco degli imputati c’è ancora una volta il Tap, il gasdotto che dovrebbe portare metano dal Caucaso alla Puglia e che prevede tra le altre cose, anche lo smottamento di 200 ulivi.

Anche oggi i manifestanti hanno ottenuto la sospensione dei lavori al cantiere Tap di Melendugno nel Salento. L’espianto degli ulivi è stato temporaneamente bloccato, ma la ripresa potrebbe avvenire già domani o lunedì.

I lavori prevedono la costruzione di un microtunnel e per farlo è necessario sradicare gli ulivi presenti nel percorso, un’iniziativa che non piace agli abitanti della zona preoccupati non solo per gli alberi (che saranno poi ripiantati) ma anche per l’ennesimo ecomostro.

LEGGI anche: NO TAP: IL SALENTO CONTRO IL GASDOTTO TRANS-ADRIATICO

Il Tap ha dal suo lato la sentenza favorevole del Consiglio di Stato che nei giorni scorsi aveva respinto il ricorso della Regione Puglia e del Comune di Melendugno. C’è poi un via libera ufficiale del Ministero dello Sviluppo Economico e del ministero dell’Ambiente di Galletti.

salviamo ulivi puglia1

I permessi, dunque, purtroppo ci sono. Dall’inizio dei lavori sono già stati espiantati un centinaio di ulivi in presenza delle forze dell’ordine che avevano bloccato i manifestanti al cantiere.

LEGGI anche: TAP: IL SALENTO NON SI ARRENDE. IL COMUNE FERMA I LAVORI DEL GASDOTTO

Situazioni di tensione, ma i cittadini non sono disposti a cedere continuando a creare barricate anche con pietre dei muretti a secco.

Del progetto vi avevamo parlato nel lontano 2012, tra i pochi a dare voci al comitato No Tap che si era appena formato per impedire la costruzione del megagasdotto Trans-Adriatic Pipeline che una volta ultimato, connetterà l’Italia e la Grecia passando per l’Albania, consentendo l’afflusso di gas naturale proveniente dal Medio Oriente, dal Caucaso e dall’area del Mar Caspio.

LEGGI anche: GLI EROI DEGLI ULIVI: SCUDO UMANO CONTRO LA COSTRUZIONE DEL GASDOTTO TAP (FOTO)

Un progetto che avrà un costo di 4,5 miliardi di euro e dovrebbe essere completato tra il 2018 e il 2019. 878 chilometri di lunghezza che non hanno mai avuto il consenso del governatore Emiliano che ha sempre sostenuto i manifestanti. Secondo il ministro Gian Luca Galletti però l’opera sarà strategica per il rilancio italiano.

Dominella Trunfio

Foto: Marco De Carlo

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook