Stop ai sussidi a favore delle fonti fossili entro il 2025: via libera del Parlamento Europeo

Il Parlamento Ue ha votato per rendere giuridicamente vincolante l'eliminazione graduale dei sussidi ai combustibili fossili entro il 2025

Basta aiuti di stato alle fonti fossili. Lo chiede a gran voce il Parlamento europeo che nei giorni scorsi ha votato per rendere giuridicamente vincolante per tutti gli Stati membri l‘eliminazione graduale delle sovvenzioni ai combustibili fossili entro il 2025. Ma non solo: anche tutti gli altri sussidi dannosi per l’ambiente dovranno essere tagliati il 2027.

Meglio tardi che mai. Rendendo chiara la propria posizione sull’8° programma d’azione per l’ambiente adottato nei giorni scorsi, il Parlamento ha anche chiesto che l’Ue coltivi un’economia del benessere sostenibile entro i confini planetari, in cui gli interessi pubblici determinino l’economia, e non il contrario.

I deputati hanno adottato la loro posizione per i negoziati con gli Stati membri sull'”ottavo programma d’azione dell’Unione generale per l’ambiente (PAE) al 2030″ con 518 voti a favore, 130 contrari e 47 astensioni.

Con questo voto, il Parlamento ha stabilito una posizione forte affinché l’UE adotti un programma d’azione ambientale adatto ad affrontare la crisi ecologica e climatica, sfidando il Consiglio e la Commissione a soddisfare le sue ambizioni. Impegni giuridicamente vincolanti per eliminare completamente le sovvenzioni dannose per l’ambiente nei prossimi cinque anni e il passaggio a un nuovo modello economico basato sul benessere piuttosto che sulla crescita del PIL sono essenziali per rendere il nuovo programma d’azione degno della sua dichiarata ambizione di intraprendere la strada per vivere bene entro i confini planetari,

ha detto Rebecca Humphries, Senior Public Affairs Officer presso l’Ufficio europeo di politica del WWF.

Il ruolo dell’8° PAE è quello di indicare la direzione per l’azione dell’UE in materia di politica ambientale e climatica fino al 2030, sulla base del Green Deal europeo. Una volta adottato, il programma sarà giuridicamente vincolante per tutti gli Stati membri.

La posizione del Parlamento migliora notevolmente la proposta originaria della Commissione sull’8° Piano d’azione, che mancava dell’ambizione generale e delle azioni lungimiranti per raggiungere l’obiettivo dichiarato a lungo termine di “vivere bene, nell’ambito del nostro pianeta”, sottolinea il WWF.

Secondo il Parlamento, l’ottavo programma d’azione per l’ambiente dovrà accelerare la transizione dell’UE verso un’economia verde. Qui in sintesi i 6 obiettivi tematici prioritari proposti dalla Commissione nel Piano:

  • mitigazione dei cambiamenti climatici;
  • adattamento ai cambiamenti climatici;
  • proteggere e ripristinare la biodiversità terrestre e marina;
  • un’economia circolare non tossica;
  • inquinamento zero;
  • ridurre al minimo la pressione sull’ambiente causata dalla produzione e dai consumi in tutti i settori.

Secondo il Parlamento, gli obiettivi dovranno essere raggiunti entro il 2030. Ora la  Commissione deve presentare indicatori per monitorare i progressi entro il 31 dicembre 2021. 

Poiché ci troviamo all’inizio di un decennio cruciale nell’affrontare la crisi ecologica che ha un impatto sulle nostre terre e sui nostri mari, questo ottavo PAA risponde alle sfide fondamentali che i nostri popoli e il nostro pianeta devono affrontare con un quadro ambizioso che riconosce la necessità di un cambiamento sistemico. Muovendoci verso un’economia del benessere, possiamo garantire una transizione giusta mentre ci sforziamo di raggiungere il nostro obiettivo generale di vivere bene, entro i confini planetari, ha detto la relatrice Grace O’Sullivan.

Il Parlamento è ora pronto ad avviare i negoziati con gli Stati membri.

Fonti di riferimento: WWF, Parlamento Europeo,

 

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