Il Perù approva la legge che consente di costruire strade nell’incontaminata foresta amazzonica

Niente da fare. Nonostante le proteste, il Perù ha approvato la legge che consentirà di costruire strade nella più remota e incontaminata regione della sua foresta pluviale amazzonica, un rifugio per gruppi di indigeni isolati e un'area di foresta primaria ricca di flora e fauna. Si tratterebbe di "priorità e interessi nazionali"

Niente da fare. Nonostante le proteste, il Perù ha approvato la legge che consentirà di costruire strade nella più remota e incontaminata regione della sua foresta pluviale amazzonica, un rifugio per gruppi di indigeni isolati e un’area di foresta primaria ricca di flora e fauna. Si tratterebbe di “priorità e interessi nazionali”.

“Il governo non ha chiaramente riflettuto sulle parole del Papa”, ha detto Lizardo Cauper, capo della federazione peruviana dei popoli nativi dell’Amazzonia, Aidesep .

La legge contravviene a diversi impegni internazionali assunti dal Perù, tra cui impegni in materia di cambiamenti climatici e accordi commerciali con gli Stati Uniti e l’Europa.

Non a caso era stata soprannominata la strada della morte. Un tracciato approvato in Perù che aprirebbe la foresta alle invasioni esterne e alle attività estrattive altamente distruttive, come il taglio del legno e l’estrazione mineraria illegali.

Una strada pericolosa nel cuore della foresta amazzonica, che minaccia di distruggere alcuni dei popoli indigeni più vulnerabili del pianeta, tra le regioni di Ucayali e Madre de Dios, nella Frontiera Incontattata.

Nonostante questa regione, a cavallo tra Brasile e Perù, ospiti il maggior numero di popoli incontattati del pianeta, la costruzione ha ricevuto l’ok dal Congresso e ora è in attesa di ottenere l’approvazione presidenziale.

Il disegno di legge 1123-2016-CR, che “riconosce come priorità nazionale la costruzione di strade nelle aree di frontiera”, è stato approvato dal Congresso alla fine del 2017, tra irregolarità inquietanti. E ora è apparso anche in Gazzetta Ufficiale.

Il Ministero della Cultura, il Ministero dell’Ambiente, le organizzazioni indigene peruviane AIDESEP e FENAMAD e le comunità indigene avevano espresso il proprio dissenso rispetto alla legge. Sostengono che violi i diritti dei popoli incontattati e che sia giuridicamente inattuabile, perché attraverserebbe territori che sono inaccessibili proprio per garantire la protezione delle tribù.

peru strada

Il presidente di FENAMAD, Julio Cusurichi Palacios, è fermo nell’affermare che “l’interesse economico non può essere superiore a quello per la vita umana”.

Anche la Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni ha espresso la propria opposizione al progetto:

“Questa legge potrebbe avere conseguenze irreversibili per la sopravvivenza di questi gruppi […] Esperienze passate, in cui la costruzione di strade o attività simili hanno portato a un contatto forzato, hanno causato impatti irreversibili, come lo sterminio fisico e culturale dei popoli indigeni in isolamento”.

“Sul lato peruviano della Frontiera Incontattata ci sono riserve, territori indigeni e parchi nazionali volti a proteggere i popoli incontattati. Ma non è abbastanza: il governo peruviano deve includere tutte queste zone in un’unica area protetta e inaccessibile. I popoli indigeni incontattati sono i più vulnerabili del pianeta. Se le loro terre non saranno protette rischiano la catastofe”, ricordava Survival International.

Nonostante tutto ciò, il Governo del Perù va avanti, mettendo a rischio la sopravvivenza di alcuni dei popoli più vulnerabili del pianeta e della loro amata foresta.

Roberta Ragni

Photo cover ©Johan Wildhagen/Survival

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