Smog: in Cina vietati i barbecue per non inquinare

Inquinamento, vietati i barbecue in Cina. In Cina sembra aver avuto inizio una vera e propria lotta allo smog, a partire dai barbecue. Ecco che Pechino ha aperto una vera e propria caccia ai barbecue. Ne sono stati spenti oltre 500 nel corso degli ultimi giorni. Anche il fumo dei barbecue contribuisce all’emanazione di sostanze nocive nell’aria, e dunque all’inquinamento e allo smog.

In Cina sembra aver avuto inizio una vera e propria lotta allo smog, a partire dai barbecue. Ecco che Pechino ha aperto una vera e propria caccia ai barbecue all’aperto. Ne sono stati spenti oltre 500 nel corso degli ultimi giorni. Anche il fumo dei barbecue contribuisce all’emissione di sostanze nocive nell’aria, e dunque all’inquinamento e allo smog.

Il Governo di Pechino ha deciso di mettere al bando i barbecue per non inquinare. Il provvedimento riguarda soprattutto le tipiche bancarelle che offrono cibo di strada. Sarebbe soltanto la prima mossa della Cina nella lotta all’inquinamento e la campagna contro i barbecue avrebbe preso il via già dallo scorso agosto.

Il progetto riguarderebbe, oltre ai barbecue, la mobilità sostenibile e la riduzione del traffico. Alcune città cinesi aderiranno ad operazioni di mobilità alternativa, attraverso l’impiego di auto alimentate grazie alle fonti rinnovabili. Si prevede inoltre l’introduzione di un sistema a targhe alterne per la riduzione della circolazione dei veicoli, accompagnata dalla chiusura delle scuole nelle giornate in cui i livelli di particelle inquinanti PM 2.5 risultano superiori ad una soglia stabilita.

Eliminare i barbecue dalle strade di Pechino e di altre città cinesi potrà essere una soluzione efficace per ridurre l’inquinamento dell’aria? Lo smantellamento di oltre 500 bancarelle di street food ha scatenato le polemiche dei venditori. Pare inoltre che dietro la decisione ci siano altre ragioni. Si potrebbe infatti trattare di una forma di esclusione razziale rivolta alla minoranza musulmana presente in Cina, che gestisce gran parte dei chioschi di strada.

Per comprendere la gravità dell’inquinamento in Cina, basti pensare che la popolazione nelle aree più a rischio ha ricevuto la raccomandazione di non dedicarsi ad alcuna attività all’aria aperta nelle giornate in cui lo smog risulta più elevato, e di indossare una mascherina protettiva quando uscire è proprio necessario.

Marta Albè

Fonte foto: rfa.org

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