Orche e salmoni in via d’estinzione minacciati dal piano idrico approvato da Trump. Nascosto il rapporto scientifico

I piani di Trump minacciano orche e salmoni, specie già in via di estinzione e protette dall’Endangered Species Act. E, cosa ancora più grave, il governo USA ha nascosto un rapporto scientifico a riguardo per impedire che questi fossero bloccati

I piani di Trump minacciano orche e salmoni, specie già in via di estinzione e protette dall’Endangered Species Act. E, cosa ancora più grave, il governo USA ha nascosto un rapporto scientifico a riguardo per impedire che i piani fossero bloccati.

I funzionari federali hanno fatto sparire un lungo documento ambientale che descrive in dettaglio come una delle vie californiane di salmone poteva essere messa in serio pericolo dai piani idrici statunitensi, elaborati per far arrivare più acqua alle fattorie della Central Valley dal Delta del Sacramento-San Joaquin, esteso estuario all’estremità occidentale della regione.

In particolare i cambiamenti proposti danneggerebbero diverse specie protette, tra le quali spiccano le popolazioni già molto poco numerose di salmoni di inverno, ma anche orche che si nutrono di loro.

Come riportato dal Los Angeles Times, la manovra sembra chiaramente intenzionale. Due giorni dopo che gli scienziati federali hanno presentato la loro relazione, infatti, un funzionario regionale avrebbe preso il documento e addirittura sostituito il team che lo ha scritto con uno nuovo, incaricato di “correggere il tiro”.

Quel parere era scomodo perchè avrebbe interferito con gli sforzi per accelerare il piano di consegna di portate d’acqua alle aziende agricole della California che hanno forti legami con l’amministrazione Trump. Ancora una volta, dunque, si indebolirebbero le protezioni ambientali per favorire soldi e potere.

Il rapporto originale parla chiaro: il National Marine Fisheries Service conclude infatti inequivocabilmente che il piano mette a repentaglio la sopravvivenza della specie di salmone Chinook, già minacciata, nonché delle orche che di lui si nutrono. Minacce su minacce, che già non mancavano in generale per altre cause del tutto umane.

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I cambiamenti proposti nelle operazioni idriche della California “produrranno molteplici fattori di stress” sul salmone. Gli impatti dannosi includono sbalzi termici innaturali e nocivi per uova e salmoni appena nati, nonchè portate d’acqua troppo basse nel loro habitat e rischi dettati dalle gigantesche pompe governative che invierebbero forniture d’acqua a sud.

“Il salmone Chinook è particolarmente importante tra le saline della California perché mostra una strategia di storia della vita che non si trova in nessun altro posto al mondo” hanno osservato gli scienziati.

Di oltre 165 specie protette dall’Endangered Species Act, quel salmone è considerata una delle sole nove maggiormente a rischio di estinzione nel prossimo futuro, già incrementato dal 2007 (nel 2015 il 96% delle uova e dei neonati era morto).

Ormai tutto perduto? L’amministrazione Trump si è difesa dalle accuse, sostenendo che quel rapporto era solo una bozza che necessitava di essere rivista e maggiormente argomentata, ma che non era stata né soppressa né nascosta.

“Non abbiamo ancora i documenti definitivi – ha dichiarato a questo proposito Paul Souza, direttore regionale della U.S. Fish and Wildlife – […] Stiamo lavorando con professionisti e scienziati, assicurandoci di fare tutto ciò che è in nostro potere per tutelare le attività di pesca a cui teniamo profondamente e per soddisfare anche le esigenze di approvvigionamento idrico”.

Che sia stata costretta o no, a questo punto l’amministrazione Trump non potrà ignorare il rapporto. O almeno ce lo auguriamo.

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Roberta De Carolis

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