Rogo Pomezia: Arpa, diossine a livelli record dopo l’incendio. Scatta l’indagine per disastro ambientale

Arpa Lazio ha reso noti i dati rilevati a poche ore dall’incendio divampato alla EcoX di Pomezia: picco di diossine, oltre 700 volte la soglia di rischio. L’impianto è sotto sequestro, indagato il titolare.

Arpa Lazio ha reso noti i dati rilevati a poche ore dall’incendio divampato alla EcoX di Pomezia: picco di diossine, oltre 700 volte la soglia di rischio. L’impianto è sotto sequestro, indagato il titolare.

NESSUN ALLARMISMO, MA I DATI MOSTRANO IL DISASTRO

Dati impressionanti, è stato un vero disastro. Niente allarmismi ma ora è importante individuare i terreni di ricaduta al suolo per avviare operazione di bonifica”, dicono da Legambiente Lazio. I dati sono quelli di Arpa Lazio, le analisi sono state svolte a poche ore dal rogo. Emerge una presenza record di diossine e furani: per il 5 e 6 maggio le rilevazioni indicano una percentuale di concentrazione di diossine e furani di 77,5 picogrammi per metro cubo, a fronte del limite di 0,1 picogrammi per metro cubo indicato come limite massimo per la salute umana dall’Oms: una presenza oltre 700 volte la soglia di rischio. Anche la concentrazione di idrocarburi benzopirenici è risultata superiore al limite con 9,1 nanogrammi per metro cubo, a fronte di un massimo di 1 ng/m3. Migliorano invece il livelli di Pm10 che stanno tornando a valori normali anche nelle vicinanze del sito dopo che domenica 7 maggio si era registrata una concentrazione record di 373 μg/m3 (nelle giornate di massimo smog in una città e difficile superare i 150 μg/m3 ).

OCCORRE UNA STIMA DELLE CONSEGUENZE

“Il rogo di Pomezia ha prodotto una concentrazione di diossine impressionante nell’aria intorno all’incendio. Bisogna evitare allarmismi ma ora è fondamentale individuare i terreni di ricaduta al suolo attraverso i modelli per lo studio dei venti, solo così si può avviare una seria di bonifica, che operi là dove è necessario intervenire, per mettere così in sicurezza la salute delle persone e tutti il comparto agro-silvo-pastorale del territorio”, ha dichiarato Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio, che annuncia anche la presentazione di un esposto alla procura che possa essere di sostegno alle indagini delle cause.

LE RASSICURAZIONI DAL MINISTERO

Sulla questione Pomezia è intervenuta anche la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, alla Camera, rassicurando che non ci sono fibre di amianto nell’aria nella zona coinvolta dall’incendio divampato ai capannoni della EcoX. Questo, a dire il vero, non placa le preoccupazioni dei cittadini, al punto che si parla ormai di “evacuazione” dell’area, sebbene a Pomezia le scuole ormai abbiano riaperto e il sindaco abbia dato informazioni chiare su come proteggersi, senza creare comunque allarmismo e seguendo le dritte dell’Asl.

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LE INDAGINI

Su altri fronti si muove la procura di Velletri, che ha denunciato per incendio colposo e inquinamento ambientale il titolare della Eco X Antonio Buongiovanni. È lui il primo indagato, mentre l’impianto di smaltimento rifiuti è sotto sequestro.

Anna Tita Gallo

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