Piantati 16.500 alberi ‘adottati’ dai cittadini nelle foreste alpine devastate un anno fa dal ciclone Vaia

Dopo il ciclone Vaia, sono stati adottati 16.500 alberi da piantare nelle aree colpite grazie al crowdfunding organizzato da Etifor.

Trentino, Veneto, Friuli e Lombardia si riforestano grazie al crowfunding! Ad un anno esatto dal terribile ciclone Vaia, che danneggiò più di 40mila ettari di terreno interessando 494 comuni, il territorio riconquista parte del suo patrimonio forestale grazie a un imponente programma di “adozione” di ben 16.500 alberi.

Dopo 12 mesi dalla terribile perturbazione, infatti, il ripristino delle zone boschive è avvenuto anche grazie a una campagna di crowdfunding da parte di cittadini, istituzioni e privati di tutta Italia.

Tutti hanno adottato un albero sul portale wownature.eu, realizzato da Etifor, lo spin-off dell’Università di Padova impegnato nella ricerca e nello sviluppo di progetti sostenibili in grado ripristinare l’equilibrio fra uomo e sistemi naturali.

Da dicembre 2018, data di rilascio del portale WOWnature ha visto adottare online da parte di cittadini, istituzioni e privati oltre 16.500 alberi, 2mila dei quali sono già stati piantati in Val di Fiemme grazie alla collaborazione della Magnifica Comunità di Fiemme, gestore di diversi boschi della valle, che ha permesso di rendere più rapide le attività di ripristino.

Complessivamente, grazie a questa forma di adozione in crowdfunding, sono già in corso di ripristino 50 ettari e si stima si arriverà al 2020 con la messa a dimora di più di 50mila alberi, con numerosi benefici per l’habitat, le strade, l’acqua e l’aria.

La risposta delle persone è stata magnificadice Lucio Brotto, fondatore di Etifor – a dimostrazione del fatto che la foresta è un bene comune di cui si intende prendersi cura. Le opere di riforestazione con alberi adottati sono già cominciate nelle cinque aree di cui ci stiamo occupando e si intensificheranno nella primavera 2020“.

Gli alberi scelti sono specie autoctone e tipiche dei boschi della zona, individuate tra quelle che meglio assorbono e abbattono gli inquinanti e in grado di favorire l’aumento della biodiversità e soprattutto in alcune aree la creazione di un ambiente favorevole alle api.

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Germana Carillo

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