Referendum nucleare: domani l’esame in Corte Costituzionale, ma il neoletto Quaranta rassicura gli italiani

Il governo tenta l'ultima possibilità per fermare il referendum sul nucleare a chiede aiuto all'Avvocatura dello Stato

Pare che il Governo non abbia preso molto bene la decisione della di ammettere al referendum del 12 e 13 giugno (non 13 e 14 come erroneamente ha detto il TG1 qualche giorno fa!) il quesito sul nucleare, nonostante la decisione della Camera e l’approvazione del decreto Omnibus.

Da qui la decisione di rivolgersi all’avvocatura dello Stato con un ricorso, ultimo tentativo di fermare il referendum sul nucleare. La decisione è attesa per domani, martedì 7 giugno. Qualche giorno fa, Gianni Letta, ha inviato una lettera all’avvocatura chiedendo di intervenire all’udienza della Corte Costituzionale sull’ammissibilità del nuovo quesito. Secondo il governo, occorre “evidenziare l’inammissibilità della consultazione”.

Infatti, secondo quanto sostiene l’Avvocatura il famigerato quesito sul nucleare sarebbe “difforme rispetto a quello in base al quale sono state raccolte le sottoscrizioni necessarie allo svolgimento del referendum”. Un intervento, quest’ultimo, che comporta la riformulazione di un quesito che l’esecutivo giudica inutile dopo l’abrogazione delle norme sulla costruzione di centrali prevista dal decreto Omnibus, poiché non sarebbe più abrogativo, ma consultivo o propositivo. Si legge nella memoria di Letta: Poiché non deriva dai commi 1 e 8 dell’articolo 5 la possibilità di realizzare centrali nucleari, né di dar corso ad una politica energetica fondata sul nucleare, ne consegue che ciò che si chiede all’elettorato è di esprimersi sull’opportunità che in futuro, sulla base di nuove scelte, l’Italia adotti una strategia energetica“.

Non è andata proprio giù al Governo la decisione della Cassazione, cui secondo l’esecutivospetta solo una verifica formale dei requisiti e non anche ulteriori valutazioni sostanziali“.

La palla passa dunque alla Consulta che proprio oggi ha eletto il suo nuovo presidente, Alfonso Quaranta il quale, durante la tradizionale conferenza stampa di insediamento, alla domanda se la Cassazione avrà il potere di bloccare il referendum, il 35esimo presidente della Consulta ha dichiarato ai giornalisti: “Personalmente penso di no, ma questa materia è all’esame della camera di consiglio. La Corte si riunirà domani mattina per esaminare tutti gli aspetti di questa problematica e prenderà una decisione domani stesso, massimo dopodomani

“Le dichiarazioni del neo presidente della Consulta rassicurano tutti gli italiani che hanno a cuore la democrazia” – Così il Comitato‘Vota Sì per fermare il nucleare’ commenta le parole di Alfonso Quaranta sul passaggio del nuovo quesito referendario sul nucleare alla Consulta – “E confermano –proseguono le oltre 80 associazioni che compongono il Comitato – che non si può giocare con le regole. Aspettiamo serenamente il giudizio della Corte Costituzionale”.

C’è da pazientare ancora uno o due giorni per sapere se alle urne troveremo tre o quattro schede.

Francesca Mancuso

Leggi tutti i nostri articoli sui referendum 2011

Leggi tutti i nostri articoli sul referendum nucleare

Leggi il nostro approfondimento sui referendum del 12/13 giugno 2011

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook