Referendum 12 – 13 giugno: Di Pietro e Fini uniti dalla necessità di andare a votare

Alla viglia della decisione della Cassazione sul referendum sul nucleae, Di Pietro e Fini dicono la loro

Referendum nucleare, sì o no? Manca ormai poco al verdetto finale che entro domani sarà fornito dalla Corte di Cassazione. Anche se il futuro del voto sull’atomo nella tornata di referendum del 12 e 13 giugno è ancora incerto, lo sono di più il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro e Gianfranco Fini.

Il primo infatti, dal suo blog, suggerisce di seguire l’esempio della Germania, che proprio ieri ha rinunciato per sempre alle proprie centrali nucleari, a partire dal 2022, ponendo al centro dell’attenzione le fonti rinnovabili. Dice Di Pietro: In un colpo solo il governo tedesco ha dato a quello italiano e al suo presidente del consiglio una doppia lezione di serietà: nel merito e nel metodo. Ha saputo affrontare il problema del nucleare con la dovuta drasticità e ha annunciato le sue storiche decisioni con semplicità e chiarezza“.

Poco convinto ma speranzoso che l’Italia riesca a seguire l’esempio tedesco, Di Pietro continua: “Come la signora Merkel ha saputo dire che le centrali chiuderanno, fissando una data certa per quella chiusura, allo stesso modo l’Italia, che le centrali non ce le ha ma stava per costruirle, deve rinunciare a quel progetto folle, senza giri di parole e senza cercare di fare fessi i cittadini. Se Berlusconi avesse avuto la dignità di fare come la cancelliera tedesca, noi che abbiamo raccolto le firme per il referendum contro la riapertura delle centrali nucleari saremmo stati i primi a felicitarcene. Invece questo governo di truffatori e pagliacci ha fatto il contrario. Non solo non ha capito quanto sarebbe assurdo buttarsi nel nucleare proprio adesso che gli altri tornano indietro, ma cerca anche di imporre la sua decisione con la furbizia e con l’inganno, fregando i suoi stessi cittadini“.

Non la manda certo a dire il leader dell’IdV, che invita il Governo ad ammettere le proprie debolezze e a lasciare democraticamente decidere agli elettori le sorti del nucleare in Italia: “Quando un governo dimostra di non essere in grado di affrontare i problemi più importanti che si trova di fronte – dice – e di non sapersi assumere nessuna responsabilità, la parola, in democrazia, deve passare ai cittadini, agli elettori. Per questo il referendum sul nucleare deve assolutamente svolgersi, nonostante i trucchetti di questo governo“.

Anche Fini, che fino ad ora era rimasto dietro le quinte non esprimendosi sulla questione referendum, ha annunciato che andrà a votare, augurandosi che anche gli italiani facciano lo stesso: “Mi auguro che gli italiani vadano a votare per i referendum – ha detto – perché si tratta di una forma di democrazia diretta, con tutti i limiti”.

Intanto, in attesa della decisione di domani, il WWF Italia ha inviato oggi una memoria all’Ufficio referendum della Corte di Cassazione. E noi incrociamo le dita.

Francesca Mancuso

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