Incentivi fotovoltaico: nel decreto sviluppo niente condono, ma Italia divisa in due

Scacciata l'ipotesi di inserire il condono degli impianti fotovoltaici illegali nel decreto sviluppo, all'orizzonte spunta una nuova minacca, racchiusa nel termine perequazione

Niente condono, lo ribadiscono a gran voce le associazioni di categoria del settore delle rinnovabili, Assosolare, APER e GIFI, che oggi, in un comunicato congiunto hanno ribadito inoltre la loro comune posizione riguardo alla possibilità di inserire nel decreto sviluppo la “perequazione” degli incentivi per il fotovoltaico.

Nella bozza del Decreto, infatti, troverebbe spazio la cosidetta perequazione geografica degli incentivi, che in base alle caratteristiche del territorio e della connessa capacità di generare energia elettrica, consentirebbe un maggior afflusso di incentivi al Nord del Paese, diminuendo le tariffe incentivate del 30-40% nel Meridione, ossia nelle aree dove l’insolazione è maggiore. La Lega Nord da tempo spinge su questo punto, sebbene il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Stefano Saglia, si sia più volte dichiarato contrario.

Stando alle prime indiscrezioni, la nuova norma dovrebbe essere riportata nell’articolo 47 del decreto, il cosiddetto “correttivo perequativo”, che creerebbe una sproporzione degli incentivi tra Nord e Sud riconducendo gli incentivi ai gradi-giorno delle zone climatiche indicate nell’allegato A al Dpr 26 agosto 1993, n.412.

A meno di cinque mesi dalla già tormentata approvazione ed entrata in vigore del Quarto Conto Energia, e dopo aver assistito al repentino cambiamento delle normative con il passaggio dal Terzo al Quarto sistema incentivante e le restrizioni imposte dal decreto Rinnovabili, non è accettabile vedere messa ancora una volta in discussione la regolamentazione di un settore come il fotovoltaico, che occupa ormai un posto importante nel comparto energetico e nell’economia italiana” sottolineano Assosolare, APER e GIFI.

Senza scorciatoie né moratorie contro gli impianti costruti illegalmente, le tre associazioni hanno auspicato ad una maggiore regolamentazione del settore sollecitando “per l’ennesima volta una maggiore concertazione tra Governo e industria, ribadendo la totale apertura ad aprire un tavolo di dialogo costruttivo con tutti gli attori coinvolti nel complesso dibattito sull’elaborazione di un piano energetico nazionale di lungo periodo“.

A questo scopo – si legge nel comunicato – diamo la nostra piena disponibilità a presenziare ai tavoli tecnici istituiti dal Ministero dello Sviluppo Economico in un confronto propositivo con produttori di energia tradizionale, gestore di rete e tavolo della domanda, per trovare soluzioni efficienti per tutti, affinché si arrivi a una seria strategia di sviluppo industriale per le rinnovabili e il comparto energetico italiano“.

Francesca Mancuso

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