Monster Boats: quei mega pescherecci che svuotano gli oceani

Monster Boats, i mega pescherecci svuotano gli oceani e diffondono ovunque la pesca eccessiva. Greenpeace ne ha individuati venti, tra i più distruttivi della flotta europea. Dall’Europa questi pescherecci portano la pesca intensiva in tutti i mari e gli oceani del mondo.

Monster Boats, i mega pescherecci svuotano gli oceani e diffondono ovunque la pesca eccessiva. Greenpeace ne ha individuati venti, tra i più distruttivi della flotta europea. Dall’Europa questi pescherecci portano la pesca intensiva in tutti i mari e gli oceani del mondo.

L’associazione ambientalista lo denuncia con il nuovo rapporto “Monster Boats, flagello dei mari”. I mega pescherecci utilizzano metodi di pesca distruttivi come i FAD, sistemi di aggregazione per pesci, che sono responsabili della cattura accidentale di migliaia di squali, tartarughe e mante, tra cui si trovano specie in pericolo o coinvolte in episodi di pesca illegale.

Ecco uno dei dati principali per quanto riguarda la pesca eccessiva e il letterale svuotamento dei mari. Uno solo di questi mega pescherecci è in grado di catturare oltre 2000 tonnellate di tonno in una sola battuta di pesca.

I dati FAO più recenti ricordano che il 90% degli stock ittici mondiali vengono pienamente o eccessivamente sfruttati. La pesca eccessiva minaccia anche il Mediterraneo, dove il 96% delle specie di fondale è soggetto a sfruttamento eccessivo. Le conseguenze ambientali della pesca eccessiva sono allarmanti. La pesca eccessiva mette in serio pericolo gli ecosistemi di mari e oceani.

“Pochi baroni della pesca industriale si stanno sconsideratamente arricchendo attraverso lo sfruttamento dei nostri mari, senza rispetto per l’ambiente e le popolazioni che da queste risorse dipendono. Lo fanno utilizzando dei trucchi per aumentare il proprio accesso alle aree di pesca o aggirare palesemente le regole e le normative esistenti, dal cambiare identità o bandiera ai loro pescherecci all’utilizzare compagnie di facciata o paradisi fiscali” – ha dichiarato Serena Maso, campaigner mare di Greenpeace Italia.

Secondo Greenpeace, i Governi europei non possono più chiudere gli occhi di fronte alla pesca eccessiva. La flotta italiana non ha pescherecci così grandi e potenti, ma anche l’Italia è coinvolta in questo sistema di sfruttamento. Secondo Greenpeace infatti il tonno pescato dai mega pescherecci potrebbe arrivare anche nelle scatolette di tonno in vendita nel nostro Paese.

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“I consumatori italiani ignorano che comprando una scatoletta di tonno catturata da questi mega pescherecci stanno contribuendo inconsapevolmente a svuotare i nostri oceani. È ora che le compagnie che producono tonno in scatola scelgano i loro fornitori in base ai metodi di pesca, abbandonando quelli distruttivi a favore del tonno pescato in modo sostenibile. Se i governi non si muovono, il mercato può cambiare ciò che succede in mare” – ha concluso Maso.

Esiste una soluzione al problema? Greenpeace chiede ai governi di eliminare l’eccessiva capacità di pesca e di dare un accesso preferenziale ai pescatori artigianali che hanno un basso impatto sull’ambiente, mettendo in pratica quanto previsto dalla nuova Politica Comune della Pesca.

Scarica qui il rapporto di Greenpeace Monster Boats.

Marta Albè

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