Cosa ci fa un orso bianco in giro per Roma?

Un grande orso bianco è apparso ieri in diversi luoghi di Roma: è l'iniziativa di Greenpeace per sensibilizzare gli italiani sui rischi causati dai cambiamenti climatici.

Cambiamenti climatici: avvistato un orso polare a Roma. Si chiama Paula e la sua missione, tra il Gianicolo e il Colosseo e da Trastevere al Vaticano, è sensibilizzare gli italiani sui rischi causati dai cambiamenti climatici.

In realtà si tratta di un fantoccio, di un costume teatrale animato, e l’idea è di Greenpeace, che vuole richiamare tutti in riga lanciando anche sui social l’hashtag #OrsoBiancoaRoma e invitando gli utenti a postare foto dell’animale in giro per strade della Capitale.

L’iniziativa dell’associazione ambientalista è stata realizzata in concomitanza con le giornate decisive del vertice di Parigi (Cop21), dove i leader mondiali sono chiamati a sottoscrivere un accordo che possa fermare il surriscaldamento del Pianeta.

Il riscaldamento globale non mette a rischio solo gli orsi polari, ma anche la sopravvivenza di milioni di persone”, spiega Luca Iacoboni, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace. “Gli impatti dei mutamenti climatici si manifestano già oggi ovunque, e in Italia prendono la forma di alluvioni, siccità e altri fenomeni meteorologici estremi sempre più frequenti e violenti. Condividiamo lo stesso destino degli orsi polari, perché i cambiamenti climatici hanno ripercussioni sull’intero Pianeta, la nostra casa comune”.

orso polare roma

orso polare roma 1

Intanto a Parigi oggi giovedì 10 è la volta di COP Decision, mentre domani si dovrebbe arrivare finalmente all’adozione dell’Accordo. Tuttavia, la firma da parte dei Capi di Stato non sarà a Parigi ma durante una cerimonia speciale prevista per inizio 2016 e che sarà organizzata dal Segretario Generale dell’ONU.

I leader mondiali hanno la responsabilità di trovare un accordo per limitare i gas serra e scongiurare una catastrofe climatica. L’unico modo di riuscirci è abbandonare completamente i combustibili fossili entro il 2050 e accelerare la transizione già in corso verso un futuro energetico 100% rinnovabile”, continua Iacoboni.

Scongiurando i possibili ritardi che potrebbero far chiudere i negoziati troppo tardi e al di là degli accordi dei più potenti, quello che dobbiamo fare – e l’orso Paula ce l’ha ricordato – è ripartire dal nostro piccolo e augurarci che il nostro governo cambi al più presto rotta smettendo di incentivare le vecchie e inquinanti fonti fossili.

orso polare roma 2

Germana Carillo

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