Nuova Zelanda, marea nera: la Rena sta per spezzarsi. Interrotte le operazioni per maltempo

A causa del maltempo sono state momentaneamente interrotte le operazioni di recupero del petrolio fuoriuscito dal cargo al largo delle coste della Nuova Zelanda

È ancora allarme marea nera in Nuova Zelanda dove si sono dovute interrompere le operazioni di pompaggio del petrolio fuoriuscito dai serbatoi della portacontainer che si incagliata da nella barriera corallina Astrolabe. Quello che si configura come uno dei pare non riuscire ancora a venire fuori dal vicolo cieco. E ci si mette pure il maltempo a rallentare le manovre. Intanto la Rena è in bilico e potrebbe spezzarsi da un momento all’altro.

Venti fino a 65 km/ora e onde di 4 metri hanno praticamente bloccato le operazioni e costretto all’evacuazione la squadra dei soccorritori che era riuscita a portare a bordo di una chiatta 90 delle 1300 tonnellate del carburante residuo presente ancora a bordo. E sarà così probabilmente per le prossime 24 ore, considerate “critiche” dagli addetti ai lavori.

Piove sul bagnato, mai modo di dire è stato così veritiero. Le perturbazioni nei prossimi giorni vanno verso il peggioramento, rallentando i tentativi di recupero. I danni per l’ambiente sono incalcolabili. Fino ad ora è stato stimato che sono circa 350 le tonnellate di greggio finite in mare. Oltre 60 chilometri di costa della Bay of Plenty nell’area di Tauranga sono investite dalla marea nera, mentre sono circa 1.300 gli uccelli trovati morti, tra cui molti appartenenti a specie rare come i pinguini blu. “Ci stanno portando dei pinguini completamente sporchi di petrolio, che stiamo riuscendo a salvare, mentre per le berte marine non riusciamo a fare nulla, il petrolio le uccide” ha spiegato una veterinaria.

E la nave è letteralmente in bilico. A causa della sua inclinazione, pari a 22 gradi, rischia di spezzarsi e lasciare alla deriva la poppa dove si trovano i serbatoi, ancora carichi di carburante.

È spaventoso. Il cargo geme, fa rumori terribili. È una nave in agonia“, ha commentato Bruce Anderson, uno dei responsabile delle operazioni.

Intanto, la Mediterranean Shipping Company ha annunciato una “donazione volontaria” di 570 mila euro per le operazioni di pulizia.

Francesca Mancuso

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