Nucleare: principio di incendio nella centrale alessandrina di Bosco Marengo

Un principio d’incendio si è verificato nella mattinata di ieri nel vecchio impianto nucleare di Bosco Marengo, in provincia di Alessandria. Una struttura attualmente in fase di smantellamento, che tuttavia – per qualche ora – ha fatto temere il peggio.

Un principio d’incendio si è verificato nella mattinata di ieri nel vecchio impianto nucleare di Bosco Marengo, in provincia di Alessandria. Una struttura attualmente in fase di smantellamento, che tuttavia – per qualche ora – ha fatto temere il peggio.

Le fiamme sono state subito spente dagli operai presenti nello stabile, attualmente impegnati nelle operazioni di dismissione dell’ex centrale nucleare, e poi dai Pompieri di Alessandria.

Secondo le prime ricostruzioni, l’incendio è stato provocato dal cattivo funzionamento di un macchinario presente all’interno della centrale e per verificare immediatamente le conseguenze dell’accaduto, i tecnici dell’Arpa hanno prelevato i filtri installati nell’impianto e li hanno trasferiti in laboratorio per esaminarli con analisi radiometriche anche se al momento “non si ravvisano situazione di criticità“.

Secondo quanto riferito da Roberto Ravello, assessore regionale all’Ambiente “dai primi risultati risulta escluso qualunque tipo di inquinamento significativo”.

A dirlo con certezza saranno i risultati definivi delle analisi degli esperti, per ora si possono fare solo supposizioni e deduzioni, ma certamente – considerata l’età dell’impianto e lo stato di semi-abbandono in cui versa – la situazione sarebbe potuta precipitare e avere conseguenze pesantemente negative sulla popolazione della provincia di Alessandria.

Inaugurato nel 1973, l’impianto di Bosco Marengo ha cessato tutte le attività nucleari dopo il referendum del 1985, lasciando idetro di sé circa 112 tonnellate di combustibile nucleare e gran parte dei materiali potenzialmente pericolosi trasferiti all’estero. Dal 2005 il sito risulta in attesa di bonifica.

centrali_nucleari_italia

L’accaduto di certo richiama l’attenzione sui siti italiani nucleari in dismissione con i relativi depositi di scorie radioattive che al momento si trovano a Salugggia, Trino, Ispra, Pavia, Latina, Roma, Garigliano, Trisaia e Palermo in attesa del deposito nazionale previsto per lo stoccaggio dei rifiuti ancora mai realizzato.

Il nucleare fa paura e anche le centrali in via di smantellamento somigliano sempre di più a dei mostri dormienti…

Verdiana Amorosi

 

 

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