Nucleare: è davvero conveniente?

Verità e bugie sulle prospettive del nucleare esposte dal discusso studio Ambrosetti, commissionato da Enel ed Edf

Nuove centrali nucleari in Slovacchia. Enel in collaborazione con Edf pare abbia intenzione di realizzare 4 nuovi poli nucleari nel paese, sostenendo i vantaggi legati alla convenienza economica di questa forma di energia.

 

Enel ed Edf hanno commissionato uno studio, il discusso Studio Ambrosetti, che riguarda le prospettive del nucleare in Italia. In esso, viene ribadita la certezza che in tal modo si possano ridurre i costi per la produzione di energia. A conferma della loro volontà,

Ma non tutti sono d’accordo con tale posizione. Nelle analisi relative all’anno 2010 svolte del Dipartimento USA per l’energia, viene segnalato che i nuovi impianti nucleari avranno costi di produzione superiori non solo agli impianti a gas e carbone, ma anche dell’eolico.

A chi dare ragione allora? Nel rapporto si ipotizza un costo di produzione nucleare pari a 60 €/Mwh, ma tale cifra si riferisce a stime piuttosto datate, che, considerate in relazione a quelle più aggiornate dello statunitense Energy Outlook 2010 significherebbe soltanto una cosa: l’elettricità nucleare è molto costosa.

Va considerato inoltre che entro il 2020 il chilowattora nucleare si aggirerà attorno agli 85 c€/kWh, ovvero il 38% in più rispetto a quanto asserisce lo studio Ambrosetti e di conseguenza ad un ulteriore rincaro delle bollette.

E in termini occupazionali? Quali saranno le ricadute? Secondo il rapporto si dovrebbe generare un volume di circa 80mila persone per un anno. Manca però il confronto con le altre forme di produzione di energia, principalmente con le rinnovabili, che superano di gran lunga il tasso di occupati del nucleare: l’eolico, ad esempio, conta 4-5 volte gli occupati diretti in più.

Fatte queste premesse, cosa spinge l’ Enel e dunque l’Italia all’utilizzo di questa forma di energia? Non sarebbe più semplice rivolgersi verso le rinnovabili, che sembrano avere pro sotto tutti i punti di vista?

Francesca Mancuso

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