Nature: la Terra vicina al collasso

La Terra si starebbe dirigendo verso un punto di non ritorno che potrebbe condurla al collasso molto più presto di quanto si fosse finora pensato. A parere degli esperti il nostro Pianeta potrebbe andare incontro a drastici cambiamenti che lo renderebbero quasi irriconoscibile già a partire dalla fine di questo secolo. In un futuro non troppo lontano, insomma, la Terra potrebbe non essere più la stessa, soprattutto se l’uomo non deciderà di invertire la rotta rispetto alle attività che minano maggiormente la sopravvivenza dei suoi ecosistemi.

La Terra si starebbe dirigendo verso un punto di non ritorno che potrebbe condurla al collasso molto più presto di quanto si fosse finora pensato. A parere degli esperti il nostro Pianeta potrebbe andare incontro a drastici cambiamenti che lo renderebbero quasi irriconoscibile già a partire dalla fine di questo secolo. In un futuro non troppo lontano, insomma, la Terra potrebbe non essere più la stessa, soprattutto se l’uomo non deciderà di invertire la rotta rispetto alle attività che minano maggiormente la sopravvivenza dei suoi ecosistemi.

È ciò che emerge da una serie di studi pubblicati sul numero di questa settimana da parte della prestigiosa rivista scientifica “Nature”, che sono stati svolti sotto la guida di ricercatori provenienti dall’Università della California, con sede a Berkeley. La Terra sarebbe diretta ad un cambiamento drastico, che porterebbe all’estinzione di specie vegetali ed animali ad un livello così massiccio da ricordare eventi simili avvenuti ben 12000 anni fa.

Anthony Barnosky ha rivelato a LiveScience che “Esiste una possibilità molto elevata che entro la fine del secolo la Terra assuma un aspetto molto diverso da quello attuale”. Barnosky è un professore di Biologia della California University, che fa parte di un gruppo di 17 ricercatori convinti che il Pianeta si stia dirigendo verso un destino per nulla roseo. Barnosky sostiene che il Pianeta ad un certo punto potrebbe rispondere in maniera inaspettata e più rapida del previsto rispetto alle pressioni ambientali effettuate su di esso.

Un esempio di rapida transizione relativa alle condizioni della Terra riguarda il periodo dell’ultima glaciazione, in cui il nostro Pianeta, nel giro di 3000 anni, passò dall’essere quasi completamente ricoperto di ghiaccio ad una situazione come quella attuale, in cui i ghiacciai stanno via via scomparendo per via dell’innalzamento delle temperature terrestri. Barnosky sottolinea come le attività umane stiano spingendo la Terra ad un cambiamento più rapido del previsto, a causa di inquinamento ed emissioni di Co2, ma non solo. Dalla Rivoluzione Industriale in poi la Terra ha subito delle trasformazioni sempre più rapide, con la costruzione di città e la destinazione alle attività umane di aree sempre più vaste, con conseguenti disboscamenti che hanno trasformato la superficie terrestre.

Il numero crescente delle specie animali e vegetali a rischio, la compromissione della biodiversità, l’incessante inquinamento atmosferico causato soprattutto dalle attività industriali rappresentano una serie di fattori che dovrebbero spingere le singole nazioni ad attuare programmi maggiormente efficaci al fine di ridurre seriamente l’impatto delle popolazioni sull’ambiente affinché la salute del Pianeta possa essere tutelata ed il momento del collasso possa essere il più possibile rimandato.

Marta Albè

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