Siti di sepoltura dei nativi americani fatti saltare in aria per il muro di Trump

I siti di sepoltura sacri ai nativi americani sono stati fatti esplodere per lasciare spazio alla costruzione del muro di Trump

Arrivano cattive notizie dal confine tra Stati Uniti e Messico dove sono iniziate le esplosioni controllate con la dinamite, che stanno distruggendo l’Organ Pipe Cactus National Monument, il memoriale dei nativi americani per fare spazio al muro di Trump. Voluto da George H. W. Bush negli anni Novanta, come riportato dalla Bbc, i lavori del muro anti-immigrati arrivano adesso alla riserva dell’Organ Pipe Cactus National Monument, nel deserto dell’Arizona al confine con il Messico, un luogo sacro per gli indiani Apache.

Si già sta scavando al Monument Hill proprio all’interno della riserva che custodisce i corpi dei guerrieri Apache caduti durante la guerra e dove, un tempo, si svolgevano anche funzioni religiose. Ma non solo, come sappiamo l’Organ Pipe Cactus National Monument è Patrimonio Unesco che andrebbe quindi preservato e non distrutto, soprattutto perché esiste da ben quattro secoli e annovera una biodiversità di cactus straordinaria. La prima testimonianza risale al ‘600 in una lettera scritta da un missionario in Arizona in cui faceva riferimento appunto al luogo sacro. Ma la costruzione del muro messicano o muro di Tijuana, conosciuto anche come ‘muro della vergogna’ perché il suo obiettivo è quello di impedire agli immigranti di oltrepassare il confine, non si ferma davanti a nulla.

Come sappiamo, Trump sta spendendo centinaia di milioni di dollari per finire la costruzione di questa barriera con l’obiettivo di arrivare alla valle del Rio grande. Durante la sua campagna elettorale aveva promesso di allargare sempre di più muro, unica soluzione secondo lui per fermare l’immigrazione illegale. Da progetto, il muro distruggerà in tutto 22 siti archeologici mettendo in serio pericolo anche lo splendido santuario delle farfalle del Texas che rischia di essere raso al suolo.

muro trump

© Laiken Jordahl / Centro per la diversità biologica

“Abitiamo questa zona da tempo immemorabile. Qui ci sono i nostri antenati”, ha riferito alla Bbc il presidente tribale Ned Norris Jr.

Secondo gli ambientalisti, poi l’attività nella regione desertica danneggia anche la falda acquifera sotterranea e le migrazioni della fauna selvatica. Ma purtroppo nessuno può fermare Trump: dal 2005 il Dipartimento della Sicurezza Nazionale ha il potere di rinunciare a numerose leggi ambientali in nome della sicurezza nazionale.

Fonte: BBC

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